Un foltissimo pubblico ha assistito la sera del 17 febbraio scorso alla conviviale organizzata dal Rotary Club con il regista astigiano Lucio Pellegrini presso il ristorante La Fertè di Asti.
La stessa sera su RAI 1 è andata in onda l’ultima puntata della seguitissima serie televisiva “Il nostro generale”, dedicata al Generale Carlo Dalla Chiesa e ai nuclei anti terrorismo dallo stesso ideati, serie che ha avuto per regista proprio Lucio Pellegrini.
Inevitabile quindi che l’illustre astigiano, da ormai un ventennio trapiantato a Roma, dedicasse il suo intervento soprattutto alla figura del grande Generale piemontese, caduto vittima della mafia nel settembre del 1982, nonché alla fiction televisiva in cui il ruolo di Dalla Chiesa è stato magistralmente interpretato da Sergio Castellitto.
Pellegrini ha detto di avere voluto rievocare la figura e la preziosa attività di Dalla Chiesa al servizio delle istituzioni soprattutto per portarle a conoscenza delle giovani generazioni, che salvo rarissime eccezioni ignorano persino il nome del Generale piemontese, nonostante egli meriti un posto di primissimo piano nel Pantheon della Repubblica – ha affermato – al pari dei magistrati Falcone e Borsellino.
Il regista ha ripercorso il lungo lavoro di ricerca effettuato prima di realizzare l’opera, aiutato generosamente dai tre figli di Dalla Chiesa – Rita, Simona e Nando – e parlato dell’opera di selezione del cast televisivo, composto da oltre cento interpreti scelti personalmente da lui, a iniziare dal protagonista Castellitto.
La serata, cui ha partecipato anche il Comandante Provinciale dei carabinieri, tenente colonnello Paolo Lando, si è conclusa con molteplici domande all’oratore, tra cui una sui suoi prossimi progetti: “mi piacerebbe portare sugli schermi la storia di Carosello – ha risposto Pellegrini – una vicenda geniale di pubblicità televisiva racchiusa dentro avvincenti sketch, realizzatasi solo in Italia”.
Il presidente del Rotary, Luigi Florio, ha infine omaggiato Pellegrini con il libro sulla storia settantennale del sodalizio astigiano e con alcune bottiglie di buon vino nostrano.