Ieri, al tribunale di Asti (giudice per le udienze preliminari Aldo Tirone; P.M. Vincenzo Paone; difesa avvocati Aldo Mirate e Marco Dapino) a conclusione della seconda udienza preliminare, una cinquantina di imputati accusati di associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni di pubbliche amministrazioni e turbativa d’asta sono stati rinviati a giudizio. Il processo è stato fissato per il 21 giugno prossimo. Per tutti è però caduta una delle accuse: la truffa ai danni dei comuni. I fatti sono relativi agli appalti per l’autostrada Asti-Cuneo e di altre opere pubbliche nelle province del sud Piemonte. Tra gli indagati imprenditori, manager e funzionari dell’ANAS.
Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno tra l’altro accertato che le imprese impegnate nella posa del bitume non lo avevano spalmato in modo omogeneo e con un spessore inferiore a quello citato nel capitolato. Accertate, secondo l’accusa, anche turbative d’asta nell’assegnazione dei lavori di manutenzione di numerose strade provinciali astigiane nelle zone di Canelli e Castagnole Lanze.