Annunciano mobilitazioni le organizzazioni sindacali della polizia penitenzriaria dopo gli ultimi fatti che si sono registrati nel penitenziario di Quarto nelle ultime settimane.
“Da diverso tempo le organizzazioni sindacali di Polizia Penitenziaria del Comparto Sicurezza denunciano una degradante realtà carceraria. Relativamente al carcere di Asti, il problema più avvertito si identifica nel perdurare di un allarmante sotto organico di Polizia Penitenziaria di tutti i ruoli con particolare riferimento a quelli dei Sovrintendenti e Ispettori. Infatti, la legge Madia ha operato ‘tagli’ senza precedenti”, hanno scritto in una nota congiunta i rappresentanti di Sappe, Osapp, Sinappe, Uspp, Fns Cisl, Cnpp e Cgil Fp.
“Il fondo è stato toccato il 15 novembre quando un detenuto Alta Sicurezza, camorrista, con problemi psichiatrici ha violentemente aggredito un giovane agente causandogli la rottura dei denti e fratture varie – scrivono ancora -. Chiediamo pertinenti spiegazioni alla Direzione, in particolare se ha posto in essere tutte le procedure affinché il detenuto venisse trasferito in altra struttura più idonea alle sue condizioni psicofisiche, e se qualcuno non abbia agito precautelarmente al fine di evitare tale gravissimo episodio”. Le organizzazioni chiedono anche di fare luce sulla protesta di due giorni prima durata circa 4 ore, ma pongono l’attenzione anche su un’altra situazione, già più volte segnalata in passato.
“Mancano le divise degli Agenti. “Non ci sono i fondi necessari all’acquisto. Le poche risorse economiche vengono spese male nell’istruzione degli appalti. Molti Agenti sono costretti a comperare (sul portale internet Amazon) con i propri soldi le scarpe e ad indossare divise rattoppate”, precisano i rappresentanti sindacali che hanno indetto una conferenza stampa aperta anche ai politici, alle istituzioni e ai cittadini che si terrà venerdì 29 davanti al penitenziario di Quarto dalle 9.30.