E’ stato salvato in extremis dagli agenti della polizia penitenziaria il detenuto del carcere di Asti che ha tentato un gesto estremo. I fatti nel tardo pomeriggio di mercoledì. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
“L’insano gesto – posto in essere mediante impiccamento – non è stato consumato per il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari. Soltanto grazie all’intervento provvidenziale degli Agenti di sezione si è evitato che l’estremo gesto avesse conseguenze – ha spiegato evidenzia Nicola Sette segretario nazionale per il Piemonte del sindacato -. L’uomo, italiano, 40 anni, è ristretto per reati di droga e proprio ieri è stato revocato dal lavoro all’esterno per uso di droga. Questo è l’ennesimo evento critico che si verifica nel carcere Astigiano, dove c’è un direttore non titolare ma in missione da altra sede ed una cronica carenza di personale”.
“Il Governo, attraverso l’Amministrazione Penitenziaria ed il Ministero della Giustizia, anziché adottare provvedimenti che garantiscono ordine e sicurezza nelle carceri – conclude Sette – vuole approvare una riforma penitenziaria che mina proprio la natura stessa di pena e carcere, affidando il carcere ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della Polizia Penitenziaria. E questo è grave e inaccettabile”.
Solo pochi giorni fa il caracre di Asti era salito alla ribalta delle cronache per l’aggerssione di due agenti da parte di un drappello di detenuti.