Sono due le persone arrestate dalla polizia nell’ambito dell’operazione “Boschetto”. Gli agenti della squadra mobile hanno bloccato due presunti spacciatori di eroina dopo oltre due mesi di indagini partite da alcune segnalazioni e da numerosi pedinamenti. Tutto è iniziato nel maggio scorso quando all’intero del giardino dei Partigiani, meglio conosciuto come il boschetto, sono stati notati degli strani movimenti. Un via vai sospetto che ha messo sulla buona strada la polizia che dopo aver posizionato alcune telecamere nascoste, ha documentato il florido giro messo in piedi presumibilmente dai due pusher. Una vendita di eroina che arrivava a contare fino a 30 cessioni al giorno e che è costata il carcere a Sami Chalbi, detto “Jarjour”, 37 anni, il cui vero nome si è scoperto essere Slaheddine Ajmi, tunisino di 43 anni, e di R.M., 29enne astigiana. Secondo gli inquirenti i due avrebbero gestito un giro di eroina molto diffusa soprattutto fra i giovani e le ragazze. Durante gli appostamenti la polizia avrebbe documentato anche l’incontro con un giovane sposo che mezz’ora prima del matrimonio avrebbe acquistato una dose di eroina, consumandola direttamente nel boschetto. Al momento dell’arresto avvenuto qualche giorno fa in viale alla Vittoria, gli agenti della squadra mobile avrebbero recuperato circa 30 grammi di eroina divisa in due ovuli che li tunisino avrebbe nascosto come fossero supposte. La ragazza difesa dall’avvocato Aldo Mirate, è già stata scarcerata. L’uomo invece rimane in cella.