E’ proprio vero che a volte l’abito non fa il monaco. Lo sanno molto bene i carabinieri di Alba che nei giorni scorsi hanno smascherato e denunciato un falso missionario per i reati di truffa aggravata e sostituzione di persona. Il malvivente, un 53enne napoletano che vive ad Asti con precedenti penali specifici, si era presentato in una parrocchia albese vestito da monaco ed aveva a lungo parlato con l’anziano sacerdote dicendogli di essere da poco rientrato dal Kenya in quanto era stato incaricato dai capi del proprio ordine religioso a raccogliere fondi necessari alla costruzione di un pozzo per trovare l’acqua necessaria a dissetare gli abitanti ed irrigare i campi di un villaggio molto povero. Il prete si è subito interessato e sollecitato i propri parrocchiani, visto anche l’avvicinarsi del Natale, a fare una colletta per aiutare il missionario. In un paio di settimane la comunità è riuscita a raccogliere ben 3.500 euro da destinare in beneficenza per quel villaggio keniota ed il sacerdote ha quindi convocato il missionario in parrocchia consegnandogli di persona l’assegno con la promessa che dall’Africa sarebbero giunte via mail le foto ed i video per dimostrare lo stato di avanzamento dei lavori del pozzo ai fedeli che avevano contribuito alla costruzione dell’opera. Da allora però nessuna traccia di quel missionario giunto dall’Africa ed il sacerdote insospettito si è recato in caserma per denunciare l’accaduto ai carabinieri. Sono partite immediatamente le indagini dei militari che, nel giro di qualche giorno, sono risaliti alla reale identità di quel falso missionario.