Un viaggio in Marocco che lei, Saadia Hamoudi, 42 anni, avrebbe fatto da sola, la gelosia insomma. Sarebbe questo il movente che ha scatenato la furia omicida di Sallah El Ghabaoui, 47 anni. Almeno secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri. Ieri poco dopo l’orario di cena in un condominio centralissimo ad Asti, un marito si è scagliato a coltellate contro la moglie, uccidendola. Un delitto efferato, sei i fendenti che hanno raggiunto la donna anche alla schiena, segno che lei ha cercato di sottrarsi alla mattanza. Invano. L’appartamento al secondo piano del civico 22 di via Montebruno, una traversa di via Rosselli, davanti ai giardini pubblici, si è trasformato in un inferno.
Alle 21.15 alcuni abitanti della strada hanno sentito delle urla disperate, assistendo impotenti a una carneficina. Lei, dopo essere stata minacciata e aver corso in giro per casa cercando rifugio, è riuscita a scappare sul balcone per chiedere aiuto, lui l’ha raggiunta anche lì, non lasciandole scampo. Un raptus, così qualcuno lo ha definito, che non trova spiegazioni in una vita normale, fatta di lavoro, lui operaio alla Fondalpress, lei casalinga, entrambi marocchini in Italia da 15 anni. Eppure ieri sera la coppia, senza figli, ha cominciato a litigare, poi lui ha afferrato un coltello da cucina e ha scatenato la sua rabbia contro la compagna. Un delitto i cui segni sono ancora visibili sia sul terrazzo della palazzina che sulla strada dove a distanza di 12 ore il sangue non si è ancora cancellato.
Lui ora è in carcere. Si sarebbe presentato da solo al comando provinciale dei carabinieri di via delle Corse, pochi minuti dopo il crimine e dopo aver tentato una breve fuga a piedi. Prima di uscire di casa però si sarebbe cambiato i vestiti intrisi di sangue. Davanti ai carabinieri avrebbe dato la sua versione dei fatti; un racconto e una dinamica sui quali attualmente ci sarebbero ben pochi dubbi. Tanti i testimoni che hanno assistito impotenti al delitto.