Nell’attualità del dibattito nazionale sulla fuga dei cervelli all’estero e la carente cultura scientifica, è sempre di buon auspicio la consegna delle borse di studio “Rodolfo De Benedetti”, alla memoria dell’ingegnere astigiano che ha legato il proprio nome allo sviluppo dell’imprenditoria italiana del secondo dopoguerra.
La cerimonia di consegna svoltasi in mattinata nella Sala Rossa del Municipio ha tenuto insieme sobrietà e aspettativa di futuro. Loro, i due studenti cui è andato il significativo riconoscimento, entrambi 100/100 e lode, sono Francesca Grillo e Luca Elettrico, presentatisi all’appuntamento senza fronzoli e genitori, in piena autonomia come si conviene a studenti universitari, di Medicina e Scienze biologiche, già rodati dai primi esami del semestre.
“C’è un’Italia che ha bisogno di uno standard decente”, ha ricordato Maria De Benedetti nipote dell’ing. Rodolfo, “per contrastare quel fenomeno, che già per quelli della mia generazione si manifestò tristemente con le leggi del ’38, quando si rese poi evidente la perdita dei talenti migliori, lasciando sulla piazza i mediocri e gli opportunisti”.
A Francesca e Luca, oltre alla borsa di studio del valore di € 1.000,00, le pubblicazioni: “Storia di Asti”, di Lodovico Vergano e “Codice Catenato – Statuti di Asti”. Un segno tangibile di memoria, radici, di una continuità da preservare.
“Sono qui per ringraziare la famiglia De Benedetti nel portare avanti questa importante tradizione, ha ribadito il Sindaco Maurizio Rasero, certo che questo riconoscimento è di buon auspicio per la vostra crescita umana e professionale”.
Presenti alla cerimonia l’Assessore all’Istruzione Loretta Bologna, Cristina Trotta dirigente del Liceo Scientifico “F. Vercelli, Paola Malandrone in rappresentanza del Dirigente Franco Calcagno dell’Ufficio scolastico territoriale.
La borsa di studio è stata istituita nel Giugno 1988 a seguito di una donazione alla Città di Asti da parte dell’ingegnere Rodolfo De Benedetti e della moglie signora Pierina Fumel.