Gli agenti della polizia penitenziaria in forza al carcere di Quarto d’Asti chiedono più sicurezza ed il segretario provinciale del sindacato Osapp Domenico Favale ha inviato un’interrogazione parlamentare per chiedere un aggiornamento dell’organico. La necessità di avere più agenti deriva dal fatto che da poco il carcere astigiano non è più considerato una casa circondariale per detenuti in attesa di giudizio con condanne inferiori ai 5 anni, ma è una casa di reclusione per carcerati ad “alta sicurezza” in prevalenza mafiosi che devono scontare pene massicce come 20, 30 anni e ergastolo. I detenuti sono 230. Inoltre c’è la necessità di avere agenti preparati che abbiamo frequentato corsi di specializzazione per detenuti pericolosi. Oggi, inoltre il personale di sorveglianza è sotto organico. Il pericolo è anche per i cittadini in quanto il “rischio infiltrazioni” è altissimo in quanto molti parenti degli ergastolani e di coloro che devono scontare lunghe pene si sono trasferiti ad Asti o nei paesi vicini.
Il carcere di Quarto d’Asti a rischio sicurezza
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