Con una semplice ma toccante cerimonia, sabato 15 febbraio, ad Incisa Scapaccino, il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il Sindaco di Incisa ed il Maestro Marcello Rota, pronipote del Carabiniere Medaglia d’oro al Valor Militare Giovanni Battista Scapaccino, hanno commemorato il 223° anniversario della nascita dell’illustre concittadino con la deposizione di una corona benedetta dal Cappellano dell’Arma e dal rettore del Santuario della Virgo Fidelis.

Nel suo saluto alle Autorità ed ai presenti, il Sindaco della cittadina che diede i natali – il 15 febbraio 1802 – al Carabiniere Scapaccino, ha voluto ringraziare i rappresentanti delle Istituzioni, delle Associazioni combattentistiche ed i cittadini che con la propria presenza hanno voluto rendere omaggio all’eroe e testimoniare il proprio attaccamento all’Arma.

Il Prof. Marco Pavese, prorettore dell’università di Genova, ha poi brevemente ripercorso le gesta del valoroso e fedele militare che, durante l’occupazione del borgo di Les Échelles (Alta Savoia – allora territorio del regno di Sardegna) da parte di un drappello di fuoriusciti repubblicani provenienti dalla Francia, si rifiuto di aderire ai moti insurrezionali venendo ucciso.  Il valore del sacrificio a cui si espose opponendo il suo rifiuto venne sugellato nella motivazione con cui gli fu tributata la più alta onorificenza militare, la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria: per aver preferito farsi uccidere dai fuorusciti nelle mani dei quali era caduto piuttosto che gridare “viva la Repubblica”, cui volevano costringerlo, gridando invece “viva il Re”. Il Colonnello Paolo Lando, Comandante Provinciale dell’Arma, nel tratteggiare la figura dell’uomo, ha voluto sottolineare il valore di chi, poco più che trentenne, pur di non rinunciare ai propri ideali e mantener fede al giuramento prestato ha immolato la propria giovane vita . “Eroi non si nasce, ma lo si diventa attraverso le azioni che ciascuno compie di fronte alle circostanze che la vita gli pone davanti” ha detto l’alto ufficiale auspicando che tutti, carabinieri e non – di fronte alle varie situazioni in cui si viene chiamati a scegliere di fare la cosa giusta – trovino il coraggio di Scapaccino per saper essere coerenti sempre con i propri ideali.