Tra i primi Comuni, nei mesi scorsi, a prenotare la mostra “Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più…”, Incisa Scapaccino vive da qualche tempo due facce della stessa realtà, quella della violenza alle donne.
Da un lato il femminicidio, tre settimane fa, di Floriana Floris e dall’altro l’accoglienza alle vittime di maltrattamento, abuso e disagio assicurato dalla comunità mamma-bambino Casa Mimosa (14 posti). Tra l’abitazione in cui la donna è stata uccisa dal compagno e la struttura che, da alcuni anni, protegge chi chiede aiuto, spesso con figli piccoli al seguito, non ci sono che poche centinaia di metri: tutto si concentra a Borgo Villa, la parte storica di Incisa, quella che più direttamente ha vissuto il dramma della morte di Floriana Floris.
“Ma è l’intera comunità – dice il sindaco Matteo Massimelli – a riflettere su quanto è accaduto e a chiedersi quale sia il modo migliore per ricordarla. Insieme a questo pensiero il Comune sta ragionando con il Progetto SOS donna e l’Associazione Mani Colorate sulle iniziative da attuare per sensibilizzare maggiormente la nostra popolazione sulla violenza di genere, mettendo in campo azioni per prevenire atti di sopraffazione e non fare sentire sola la vittima di violenza. In tutti i casi è il dialogo a fare la differenza. La tragica morte di Floriana ha risvegliato gli animi”.
Il lavoro di riflessione è in corso e si concretizzerà in autunno, in coincidenza con l’apertura di “Non crederci!”, la mostra itinerante che smaschera le bugie degli uomini maltrattanti e segnala il programma terapeutico Umano, rivolto a loro, attuato alla Croce Rossa di Asti.
“Con SOS donna – spiega Massimelli – già nei mesi scorsi avevamo concordato di ospitare la mostra al Foro Boario, nel periodo scolastico, in modo da coinvolgere gli alunni della secondaria di primo grado nella compilazione del questionario che, ogni anno, lancia il Progetto tra i giovani. Contiamo di ripetere la positiva esperienza del 2022. Il lavoro preparatorio per l’autunno dovrà coinvolgere, oltre alla comunità, i soggetti che operano in aiuto alle vittime di violenza in modo da fornire informazioni concrete sui servizi a cui ci si può rivolgere per chiedere aiuto”.
Tra questi c’è il Consorzio socio assistenziale Cisa Asti Sud (presieduto dallo stesso Massimelli), partner di SOS donna fin dalla nascita (2019) e tra i promotori di “Non crederci!” insieme a Consiglio regionale (Consulta delle Elette e Consulta Femminile) Asl AT, Cisa, Cogesa, Anci Piemonte, Soroptimist Club di Asti, Fondazione CRAT, Banca di Asti.
Numerose le frasi su Floriana e sulla necessità che le vittime di violenza si facciano aiutare che i visitatori hanno impresso finora sulle lenzuola usate del Cardinal Massaia che completano “Non crederci!”.
Intanto il sindaco Massimelli mantiene i rapporti con i famigliari di Floriana Floris con cui si è intrattenuto ai recenti funerali a Cinisiello Balsamo insieme ad alcuni componenti dell’Amministrazione Comunale e al parroco don Claudio Montanaro che ha concelebrato le esequie.