“Una situazione indegna, priva di senso logico e tatto, contornata da sgarbo istituzionale”. Chiara Caucino, assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte commenta così il tentativo di visita alla Comunità terapeutica per minori “Cascina del Pozzo” di Nizza Monferrato, avvenuto due giorni fa assieme a Gian Luca Vignale dello staff del presidente Cirio.
All’assessore Caucino sarebbe stata negata la possibilità di accedere al centro: per oltre 2 ore e mezzo, è stata lasciata con i suoi collaboratori davanti al cancello, sotto la pioggia. A verificare la situazione sono intervenute anche le Forze dell’ordine.
“Mi è stato detto che in base al regolamento interno nessun adulto, nemmeno i genitori, possa accedere alla struttura – denuncia Caucino -. Io sono l’assessore ai Bambini e mi occupo di tutte le politiche socio-sanitarie del Piemonte. È una novità che un assessore venga a fare dei controlli? Mi spiace, so che in 15 anni non è mai successo, ma i cittadini piemontesi pagano 260 euro al giorno più IVA per ogni minore presente in questa struttura e credo che, soprattutto dopo i gravi fatti di cronaca avvenuti in Italia negli ultimi tempi, verificare non sia solo un mio diritto ma anche un dovere. Trovo tutto questo inaccettabile”.