Proseguono da ieri mattina i sopralluoghi dei tecnici di Coldiretti Asti per una prima valutazione dei danni alle colture agricole provocati da nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua, ruscellamenti e grandinate. Nelle ultime due notti il maltempo ha colpito a macchia di leopardo un po’ su tutta la provincia con coltivazioni distrutte, alberi sradicati, inondazioni, danni alle strutture e infrastrutture agricole.
In seguito alle segnalazioni ricevute e ai monitoraggi dei tecnici, Coldiretti sta stilando una prima stima dei danni nelle zone più colpite. L’epicentro dell’ondata di maltempo è stato individuato in frazione Villata di Nizza Monferrato, con seri danni ai vigneti, con una perdita prevista del raccolto anche del 70%, causati da una violenta grandinata. Danni anche in parte dei territori dei comuni di Castel Boglione, Calamandrana, Canelli, Montabone, Agliano Terme, Fontanile, Castel Rocchero e Castelletto Molina. A nord della provincia i vigneti sono stati colpiti nella zona di Moncalvo, in particolare frazione Patro, e Grazzano Badoglio. Oltre ai vigneti, sono stati danneggiati campi di mais, frumento e ortaggi e segnalati molti danneggiamenti anche isolati e su altre zone della provincia, sia sulle colture che sulle stutture come ad esempio le serre, causa il forte vento e la notevole quantità di acqua caduta in un tempo molto breve.
La caratteristica delle precipitazioni di questi due giorni è di interessare il territorio a “macchia di leopardo”, ovverosia con quantità di acqua e grandine caduta molto variabile in zone molte ristrette. L’altra peculiarità è che in pochissimi minuti, si concentra la caduta di ingentissime quantità di acqua. Si tratta delle cosiddette “Bombe d’acqua”, un fenomeno che in questi giorni possiamo quantificare come l’immissione sul territorio, in circa 5/10 minuti, di tanta acqua quanto normalmente ne cadrebbe in tre giorni.
“La grandine è la calamità più temuta dagli agricoltori – Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti – e in questa stagione provoca danni talvolta irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno. Purtroppo sono sempre più frequenti eventi estremi con l’alternarsi di caldo anomalo, siccità, bombe d’acqua, grandinate violente con un impatto devastante sull’ambiente, l’economia, il lavoro e il turismo. L’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e il pericolo di frane e smottamenti. Lo sconvolgimento dei normali cicli stagionali impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio ma anche per i consumatori nella scelta dei prodotti da mettere nel carrello della spesa”.
“Purtroppo – sottolinea Vittorio Ravizza, tecnico Coldiretti della zona di Nizza Monferrato – le precipitazioni violente ed improvvise costringono le aziende agricole a variare continuamente i piani di lavoro con grandi sforzi organizzativi e, soprattutto, ad attuare immediatamente programmi di difesa agronomica e sanitaria delle colture. Difficoltà che investono anche noi tecnici che dobbiamo fare valutazioni tempestive sui fenomeni atmosferici in corso e pianificare con immediatezza gli interventi sulle colture”.