Palloncini bianchi e azzurri fatti volare in cielo, da Jacopo che “dal Paradiso sta vegliando sulla sua famiglia e i suoi amichetti”. Giovedì mattina nella chiesa di Montemarzo si sono svolti i funerali di Jacopo Basilietti, 8 anni, vittima dell’incidente stradale avvenuto nel pomeriggio di domenica sullo svincolo di Isola della tangenziale. Un luogo non scelto a caso. Proprio in quella piccola chiesa di paese, completamente affrescata, nel giugno scorso il piccolo aveva fatto la Prima Comunione, un passo importante per lui che “aveva una fede matura, molto profonda rispetto ai suoi coetanei”, come il parroco don Giancarlo D’Ugo ha ricordato durante la messa funebre. Una cerimonia alla quale hanno partecipato in tanti, fra amici di famiglia, compagni di scuola che assieme a Jacopo frequentavano la “San Carlo” di corso Alba (il bimbo faceva la 4^ elementare) e alcuni amichetti del basket, altra grande passione del bimbo. Il piccolo feretro bianco è arrivato nella parrocchia dei Santi Marcello e Defendente allo scoccare delle 10.30, accompagnato da rose candide scelte per lui da mamma Fedela, papà Fabio e dal fratellino Edoardo. A dargli l’ultimo saluto un silenzio attonito e tanto dolore. “Quando ho appreso la notizia, mi sono subito chiesto il perché di una simile tragedia – ha detto durante la toccante omelia don D’Ugo -. Poi ho trovato la risposta. Jacopo oggi è rinato a una nuova vita. La vita eterna vince sulla morte”. Don Giancarlo ha ricordato le parole dello stesso Jacopo: “La morte non è brutta, perché si va in Paradiso”. Proprio il Paradiso, la consolazione di una vita eterna anche se non più terrena, sono stati il filo conduttore dell’omelia. Il sacerdote, rivolgendosi prima a mamma Fedela e poi a tutti i familiari, ha ricordato le parole di San Domenico Savio, il santo bambino morto a 15 anni: “Mamma non piangere, io vado in Paradiso”. Anche i compagni di scuola hanno voluto leggere delle intenzioni particolari scritte proprio per Jacopo. “Di mattina dai un bacino alla mamma e al papà e poi ogni tanto fai un voletto sopra la nostra scuola, vienici a trovare”, ha letto un alunno della “San Carlo”. Poi l’ultimo viaggio, accompagnato dal volo dei palloncini bianchi e azzurri e da tante lacrime, verso il cimitero di Asti dove il piccolo feretro è stato tumulato.