“La prima cosa che ho visto quando sono stato al Comando generale dell’Arma a Roma, nella stanza degli Eroi, appese al muro, c’erano esposte una divisa, una sciabola e una pistola: appartenevano al generale dei Carabinieri, Cosma Manera”. Questo il ricordo del generale di Divisione, Pasquale Lavacca, comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, intervenuto alla cerimonia di intitolazione e scoprimento targa della Piazza Cosma Manera (già Piazza d’Armi). Una cerimonia semplice, ma decorosa organizzata dal colonnello Fabio Federici, comandante provinciale di Asti, che ha appoggiato con onore e debito di riconoscenza la proposta di commemorare la figura del leggendario generale astigiano, scomparso nel 1958 e sepolto al cimitero urbano di Viale Don Bianco. Presenti alla cerimonia, tra le autorità: il sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, il prefetto Faloni, il questore Filippo Di Francesco, il commissario provinciale Ardia, il vice sindaco Davide Arri, l’assessore comunale Mario Sorba. Al termine della cerimonia, alla presenza di tre nipoti del generale Manera: Ludovica Manera, Roberta Manera e Giovanni Lucrezi, é stata scoperta la targa della piazza fino ad allora avvolta nel tricolore. Nel mese di dicembre, la rivista storica «Astigiani» pubblicherà un saggio sul «Padre dei Redenti», come furono definiti i soldati della Legione Manera in Russia e Cina, curata dal giornalista Stefano Masino. Foto di Roberto Signorini