Domiciliari per Pier Paolo Gherlone. Il gup del Torino si è infatti espresso sulla richiesta di scarcerazione avanzata da Serse Zunino l’avvocato del commercialista finito nei guai dopo una maxi indagine della guardia di finanza e accusato di frode fiscale. I giudici lo hanno interrogato, concedendogli i domiciliari. Gherlone ha risposto alle domande del giudice fornendo la sua versione dei fatti. Attesa anche per l’ufficializzazione delle dimissioni di Gherlone da presidente dell’Asti Calcio e Confimprese (entrambe le società sono estranee alla vicenda). Pesanti rimangono comunquele accuse carico suo e di altre nove persone invischiate nell’operazione “Idra” e che devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di gravi reati fallimentari e tributari, quali bancarotta fraudolenta, omesso versamento di Iva e ritenute certificate, dichiarazione infedele, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, nonché distruzione e occultamento di scritture contabili. Sono questi i capi d’imputazione che sono costati l’arresto a Pier Paolo Gherlone, commercialista e presidente dell’Asti Calcio, rimasto impigliato nella rete di un’indagine tessuta dalla guardia di finanza di Torino. Gherlone è ritenuto fra i responsabili di un sistema fraudolento e ben collaudato che ha coinvolto 14 società. Le imprese, tutte operanti nel settore della vigilanza privata, pur svolgendo la propria attività regolarmente, secondo le fiamme gialle venivano pilotate vero il fallimento procurando così dolosamente uno stato d’insolvenza. Venivano formalmente trasferite in altre sedi d’Italia o all’estero (Argentina e Gran Bretagna), oppure poste in liquidazione. Quando le società erano vicine collasso, la parte sana veniva fatta confluire in nuove entità, tramite soggetti giuridici creati ad hoc, solo apparentemente nuovi, e con denominazioni simili a quelle delle vecchie società che però rimanevano titolari dei debiti di natura tributaria e previdenziale che in questo modo non venivano mai onorati.