L’ennesimo rogo di via Guerra ha scatenato polemiche e discussioni. Anche Mirko Canicattì, segretario provinciale del Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, è intervenuto sulla vicenda dopo l’incendio che da domenica ha impegnato gli uomini del comando di via Marello per molte ore. Canicattì si rivolge al prefetto e al sindaco denunciando ancora una volta “il famigerato problema del campo nomadi di via Guerra”.
“Purtroppo, oramai con una ricorrenza quasi quotidiana, i Vigili del Fuoco di Asti si trovano a fronteggiare il dramma dei “roghi” di “immondizia” in via Guerra – scrive il sindacalista – Quello che, però, oggi ci preme sottolineare è non solo il dato di per sé tragico che vede il quotidiano ripetersi del problema, ma è il dato relativo alla tipologia del materiale interessato dai roghi e, quindi, oggetto dei nostri interventi”.
E ancora: “Non si tratta soltanto di fronteggiare roghi di “immondizia” ma, sempre più spesso, si tratta di affrontare roghi che vedono coinvolte bombole di gas e materiale altamente infiammabile e quindi particolarmente pericoloso. Basta! L’organizzazione sindacale che rappresento dice “basta”!”
“E’ assolutamente necessario e non più procrastinabile un intervento forte da parte delle Istituzioni; necessaria una azione sinergica, che veda la simultanea partecipazione dello Stato e dell’Ente Comune formare un fronte compatto volto a combattere questo annoso problema. Ogni giorno gli operatori del soccorso mettono a repentaglio la propria vita e le Istituzioni non possono più rimanere a guardare!”, aggiunge Canicattì.
Il Conapo chide un intervento forte e subito. “Non si può più aspettare. E’ un problema che deve essere affrontato perché ad aspettare ancora si finisce con il correre il rischio che l’Italia senta parlare di Asti come, tragicamente, nel novembre 2019, senza parlare di Quargnento. Ed è un rischio che non si può correre”, conclude..