Cinquemila euro per sposare un’italiana e ottenere così regolare permesso di soggiorno. La polizia di Asti ha scoperto un falso matrimonio contratto fra una donna abitante in città e un pakistano. Un’unione del tutto fasulla che però ha permesso allo straniero di essere regolare sul nostro territorio. Non solo nell’alloggio che sulla carta avrebbe dovuto essere il nido d’amore della coppietta, in realtà, dormivano e abitavano molti stranieri, tutti pakistani, alcuni dei quali del tutto irregolari.
Nei guai, oltre alla coppia, anche un altro cittadino straniero che avrebbe messo in contatto i futuri marito e moglie. Per i due l’accusa di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

 

“Il ricorso al matrimonio dietro compenso, al fine di ottenere il permesso di soggiorno, viene usato come strumento per la regolarizzazione da soggetti soggiornanti irregolarmente sul territorio nazionale e spesso dediti ad attività illecite, ma configura una fattispecie di reato”, precisano dalla questura di Asti.