Continua, incessante, il lavoro di contrasto dei carabinieri del comando provinciale di Asti nei confronti del fenomeno dello sfruttamento della prostituzione.
Nei giorni scorsi gli investigatori del nucleo operativo e radiomobile di Asti hanno arrestato due persone ritenute responsabili dello sfruttamento di 5 donne, di origine rumena ed albanese.
L’indagine aveva avuto inizio il 12 maggio scorso, allorquando un gruppo di prostitute erano state aggredite da un uomo sulla piazzola di un distributore in corso Savona (Vedasi fotogrammi).
Secondo la ricostruzione degli investigatori, che, oltre ai tradizionali metodi investigativi, si sono anche avvalsi di attività tecniche, lo scontro si era verificato per il controllo dell’area, giudicata “strategicamente appetibile” per lo svolgimento degli “affari”.
Nel corso delle indagini è stato anche verificato l’ingresso in Italia di una giovane albanese, attirata ad Asti con la convinzione di avviare un rapporto sentimentale con uno degli arrestati e poi da quest’ultimo “persuasa” a prostituirsi.
Le intercettazioni ed i servizi di osservazione svolti sul territorio, oltre a registrare i controlli dei protettori circa l’andamento degli affari quotidiani ed il loro eventuale intervento in presenza di contrasti con altre prostitute, hanno permesso di ipotizzare che per “l’investimento” sulla giovane albanese “ultima arrivata” si contava di realizzare un guadagno dell’ordine dei 10.000 euro al mese.
I due arrestati un pregiudicato di 28 anni e un incensurato 24enne.
Quest’ultimo, dopo l’interrogatorio di convalida, è stato scarcerato in quanto la sua posizione si sarebbe rivelata meno grave. Nei confronti dell’altro, invece, è stata adottata la custodia cautelare in carcere.
A suo carico, inoltre, è stata emesso un ulteriore ordine di carcerazione per una condanna definitiva di quattro mesi di reclusione, che gli era stato sospeso in quanto BUNA era stato espulso dal territorio dello Stato. La sua presenza in Italia ha determinato il ripristino della misura.