Non solo indagini, processi, condanne a carico di chi vive di reati.
La Legge consente anche uno strumento in più alle Procure della Repubblica per colpire chi dimostra di delinquere abitualmente e, soprattutto, di godere dei beni che sono frutto di una vita nell’illegalità.
Sono le misure di prevenzione personali e patrimoniali e dietro ad ognuna di esse vi è un complesso lavoro di istruttoria del Pool costituito presso la Procura della Repubblica di Asti (tra le più attive in Piemonte in questo tipo di provvedimenti) che comprende un Magistrato e un Luogotenente della Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri specializzati in questo tipo di indagini.
«L’applicazione delle misure di prevenzione personali nei confronti di soggetti classificati – spiega il Procuratore Biagio Mazzeo – fornisce e consente alle Forze dell’Ordine una più capillare ed efficace azione di controllo nei loro confronti e ne limita e circoscrive considerevolmente il raggio di movimento.
L’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali, invece, consente di arrivare al sequestro e poi alla confisca di tutti quei beni mobili ed immobili posseduti dalla criminalità ed ottenuti dall’illecita attività predatoria posta in essere in danno della popolazione locale».
Nel 2022 sono state 27 quelle presentate, nel 2023 sono state 29.
Anche il 2024 si è dimostrato molto produttivo con risultati e numeri sempre in crescita e di tutto rispetto.
Quest’anno, infatti, il numero è salito complessivamente a 34 misure di prevenzione presentate al Tribunale di Torino che ha già – in gran parte – concesso alla Procura di Asti; quasi il 100% delle richieste presentate visto che, al momento, ne è stata respinta una sola; altre 4 sono in lavorazione e saranno a breve presentate ai Giudici torinesi.
Il valore complessivo dei beni sequestrati o già confiscati nel 2024 supera i 6 milioni di euro e sono rappresentati prevalentemente da abitazioni, camper, denaro contante e auto di lusso.
In un caso, oltre alla villa confiscata ad una famiglia sinti (valutata circa 240 mila euro) la misura di prevenzione patrimoniale ha interessato anche tutto l’arredamento in essa contenuto, valutato in oltre 60 mila euro.
Le misure più significative hanno colpito una famiglia rom astigiana condannata per svariati reati fra i quali usura ed estorsioni, due famiglie sinti dedite a furti in abitazioni, un gruppo di albanesi condannati per spaccio di sostanze stupefacenti, e altri proposti il cui lusso e la sproporzione reddituale era alimentata da truffe agli anziani e dai furti.
Sequestri e confische che, come emerge spesso dalle intercettazioni telefoniche durante le indagini, stanno colpendo duro e vengono mal digerite dai gruppi che delinquono abitualmente, tanto da spingerli a cercare continuamente nuovi espedienti per intestare a prestanomi i beni ottenuti con il provento dei reati, nel tentativo di sottrarli alle misure patrimoniali.
Ed è lì che interviene il lavoro certosino della Polizia Giudiziaria che parte dalla cronistoria criminale dei proposti per indagare poi sulla loro reale situazione patrimoniale al netto delle intestazioni fittizie. Vengono fatti sopralluoghi, dossier fotografici sulle dimore di residenza e le auto usate e sullo stile di vita, intrecciate le frequentazioni e le parentele; i dati ottenuti vengono poi incrociati con i redditi dichiarati (sempre bassissimi o comunque non compatibili con il tenore di vita mostrato) e con tutte le altre banche date disponibili: Motorizzazione, Agenzia delle Entrate, Catasto, istituti di credito, ecc. ecc. Quando gli elementi raccolti consentono di dimostrare la pericolosità predatoria, l’attualità della pericolosità e la sproporzione reddituale in funzione dei beni posseduti, viene confezionata una richiesta e portata alla attenzione dei Giudici delle misure di prevenzione del Tribunale Torino chiamati poi a deliberare sulla richiesta di sequestro (prima) e confisca (poi).
C’è anche un altro numero in crescita nel lavoro del Pool delle misure di prevenzione della Procura di Asti ed è quello che riguarda quelle personali a carico di soggetti denunciati nell’ambito del cosiddetto “Codice Rosso” riguardante maltrattamenti e violenze in famiglia o stalking: delle 34 complessive, 9 sono le proposte presentate nel 2024 già tutte accolte dal Tribunale di Torino. Queste, attesa la tipologia e delicatezza dei reati, hanno una corsia preferenziale che riduce al minimo i tempi di istruttoria e decisione a protezione delle persone offese.
La misura più applicata è quella del braccialetto elettronico con il quale si controlla in ogni momento la posizione del soggetto cui spesso è associato il divieto di dimora nello stesso comune di residenza della vittima ovvero il divieto di avvicinamento.
Ma c’è di più: in altri casi le misure di prevenzione consentono di colpire anche i soggetti socialmente pericolosi per l’incolumità o la sicurezza pubblica: ad esempio possono essere applicate a chi commette reati quali ad esempio ubriachezza, rissosità frequente, guida senza patente, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale, vandalismi, danneggiamenti ecc. ecc. consentendo così l’applicazione di restrizioni e di un più serrato controllo preventivo da parte delle Forze di Polizia