Andrea Camilleri con La danza del gabbiano (Sellerio), Enzo Bianchi con Il pane di ieri (Einaudi), Giancarlo Caselli con Le due guerre (Melampo) e il saggista newyorkese Lawrence G. Smith con Cesare Pavese and America: life, love and literature (University Massachussetts Press) sono i vincitori della XXVI edizione del Premio Cesare Pavese (sezione opere edite).
Sono stati designati lo scorso 7 agosto dalla giuria internazionale presieduta da Giovanna Romanelli (docente all’Università Cattolica di Milano; già professoressa alla Sorbona) e composta dal viicepresidente Adriano Icardi (professore; già Senatore, Assessore alla Cultura della Provincia di Alessandria e Sindaco di Acqui Terme), Luigi Gatti (Presidente del Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale), Pierluigi Cavalli (membro dell’Associazione Medici Scrittori Italiani), Abraham De Voogd (membro dell’Union Mondial Médecins Ecrivains), Giuseppe Rosso (professore e membro della sezione italiana dell’Union Mondial Médecins Ecrivains), Camillo Brero (studioso e divulgatore della lingua piemontese; autore del Vocabolario della lingua piemontese e della Grammatica della lingua piemontese), Luciana Bussetti Calzato (professoressa e scrittrice di racconti).
La cerimonia di premiazione si svolgerà domenica 30 agosto alle 10 a Santo Stefano Belbo, presso la casa natale dell’autore de La luna e i falò (via Cesare Pavese, 20). Sarà preceduta dalla giornata pavesiana di sabato 29 agosto, cui parteciperanno gli scrittori Andrea Bajani, Giuseppe Culicchia e Margherita Oggero, il direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino Ernesto Ferrero e il critico letterario, giornalista e scrittore Lorenzo Mondo.
Organizzato e promosso dal Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale, assieme alla Fondazione Cesare Pavese e al Comune di Santo Stefano Belbo, il Premio Cesare Pavese è la prima manifestazione frutto del Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano, il nuovo coordinamento che riunisce la Regione Piemonte, la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura e numerosi Comuni e soggetti culturali che operano tra Langhe, Roero e Monferrato.
L’iniziativa intende rendere omaggio a un autore classico della letteratura italiana e internazionale che ha saputo al tempo stesso mantenere un forte legame con le sue radici piemontesi. Suddiviso in due sezioni – opere edite e opere inedite –, il Pavese ogni anno premia gli scrittori e gli intellettuali che meglio hanno saputo trasmettere il legame con il territorio, il valore dell’impegno civile o fornire punti di vista stimolanti su tematiche attuali.
Per la sezione opere edite, Andrea Camilleri riceverà il Premio individuale di narrativa per il suo ultimo romanzo La danza del gabbiano (Sellerio, 2009), un’indagine sofferta su una storia criminale complessa e spietata, raccontata con prosa fluida e toni sottilmente umoristici, dove il paesaggio aspro e desolato e il vibrante dialetto siciliano si accompagnano ai protagonisti come tessere fondamentali di un mosaico da ricomporre.
Enzo Bianchi, priore della Comunità Monastica di Bose (Magnano – Bi), ritirerà il Premio del Presidente della Giuria per Il pane di ieri (Einaudi, 2008), raccolta di storie intrise di saggezza popolare, che narrano di uomini e donne singolari, di rispetto per il paesaggio, di amore per la terra e per le tradizioni, portando riflessioni sulla vita, la morte e la diversità intesa come ricchezza.
Il Premio di saggistica generale sarà consegnato a Gian Carlo Caselli, procuratore capo presso il tribunale di Torino, già giudice istruttore nelle indagini sulle Brigate Rosse, ha diretto la Procura di Palermo dal 1993 al 1999, seguendo processi eccellenti di mafia e politica. Riceverà il riconoscimento per Le due guerre. Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia (Melampo, 2009), analisi di trentacinque anni di storia italiana a partire dalla guerra vinta contro il terrorismo fino a quella ancora in sospeso contro la mafia, sondati attraverso gli occhi, i ricordi e gli aneddoti di un magistrato impegnato in prima persona nella difesa della legalità.
Il Premio di critica pavesiana andrà al saggista newyorkese Lawrence G. Smith per Cesare Pavese and America: life, love and literature (University Massachussetts Press, 2008), uno studio sul complesso rapporto tra lo scrittore e gli Stati Uniti, che unisce analisi biografia e approccio critico e si avvale di una ricca documentazione che include lettere, traduzioni, poesie e la tesi di Pavese su Whitman, fornendo anche uno spaccato sulla vita di scrittori e intellettuali italiani durante il fascismo e nel primo dopoguerra.
Sempre per la sezione opere edite, la Giuria assegnerà due Premi Speciali a Ugo Roello, già direttore della biblioteca Luigi Einaudi di Dogliani (Cn), per Pavese e le Langhe di ieri e di oggi tra mito e storia (Rubbettino, 2009) e Giuseppe Crescimbeni, giornalista, per San Francesco d’Assisi (Reverdito, 2009).
Il premio per la miglior tesi di laurea dedicata a Cesare Pavese andrà a Simona Comparini (di Molazzana – Lu) per “Il mestiere di vivere” di Cesare Pavese. Lettera a se stesso, discussa presso l’Università degli Studi di Urbino. Il riconoscimento è promosso dall’Azienda Agricola Giacinto Gallina di Santo Stefano Belbo.
La partecipazione alle iniziative è a ingresso libero.