Rappresentanti del comune di Portacomaro, con il sindaco e il gonfalone, hanno partecipato a Mondovì Piazza, sabato 10 Ottobre, alla commemorazione degli Eroi della Resistenza Salvo d’Acquisto e Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, promossa dall’associazione “Amici di Piazza” presso il memoriale che lo scultore Giovanni Gagino ed il frescante Enrico Roà hanno realizzato tre anni addietro per incarico dell’associazione stessa. Erano schierati ben 22 gonfaloni e v’erano bandiere dei Partigiani (Anpi, Fivl, Ignazio Vian, G.L.) e delle rappresentanze d’Arma (Carabinieri, Alpini, Bersaglieri, Aviatori, Marinai, Finanzieri, combattenti e Reduci). Numerose le autorità: per la Provincia il Consigliere Graglia, Sindaci ed amministratori comunali, il col. Stefano Anania, Comandante della Scuola Corpo Forestale dello Stato di Ceva, il cap. Nossen del 2° Reggimento Alpini di Cuneo, il m.llo Rosellino dei Carabinieri di Mondovì, il presidente Combattenti e Reduci di Villanova M. Bruno. Importante la presenza di varie classi del Liceo Classico, delle Medie “Gallo”, delle Elementari di Piazza, giacché in tal modo il messaggio dell’oratore, il Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza per la Provincia di Cuneo, prof. Livio Berardo, ha potuto raggiungere i giovani, che debbono conoscere a fondo e meditare sui principi della Resistenza. La spigliata presentatrice Giulia Cometto, di Dogliani, ha opportunamente introdotto la cerimonia, evidenziando che “Non è un momento retorico, non è neppure una manifestazione esotica. E’ piuttosto un’opportuna apertura di sguardo a importanti espressioni eroiche, che hanno caratterizzato ovunque la Resistenza. Resistenza non è solamente l’attività particolarmente preziosa svolta dai Partigiani, ma anche l’insieme delle innumerevoli azioni degli Antifascisti non combattenti e di chi rifiutava gli ingiusti soprusi dei nazifascisti. Ci riferiamo, perciò, a due medaglie d’oro, che hanno meritato il riconoscimento per l’impegno contro la insensata violenza, scaturita dalla oppressione degli invasori hitleriani contro la nostra nazione. Salvo d’Acquisto quasi sicuramente conosceva il comportamento tenuto dai nazisti nei confronti dei sui colleghi carabinieri a Cefalonia, dove sterminarono come animali migliaia di militari ed ufficiale dell’Arma ed in complesso circa 10mila tra tutte le armi dell’esercito italiano. Fu fucilato pure il monregalese capitano Giovanni Mario Gasco. E questo pochi giorni prima che lui si immolasse volontariamente, senza alcuna responsabilità, per trattenere la barbarie delle SS contro una ventina di altrettanto innocenti civili di Palidoro. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, discendente di una nobile famiglia monregalese, che ha legato la sua storia a quella della nostra Mondovì, fin dalla fondazione della città, aveva maturato nel tempo la convinzione di dover combattere contro la tirannide ed ha volontariamente dedicato la ultima parte della sua vita per la riscossa della nazione.”
Erika Revelli, di Rocca Cigliè, ha letto i messaggi del cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, figlio del col. Giuseppe, martire alle Fosse Ardeatine, del fratello del v. brig. Salvo d’Acquisto, fucilato a Torreinpietra, per salvare una ventina di ostaggi destinati alla fucilazione, del col. Casarsa, che comanda il Gruppo Carabinieri di Roma e fu comandante della Compagnia di Mondovì durante l’alluvione del 1994, del Presidente del Tribunale di Mondovì. E’ stata inserita nella cerimonia, molto opportunamente, una iniziativa di alto valore sociale: la consegna di una targa-ricordo ad una personalità ammirevole dell’Arma, il m.llo magg. di carica speciale Giovanni Gallareto, novantaseienne, che ha saputo svolgere la sua vita nei Carabinieri come una missione sociale, distinguendosi nel periodo della Lotta di Liberazione per alto rispetto umanitario verso gli Ebrei perseguitati nel territorio della sua Stazione, quella di Vernante, e partecipando poi direttamente, nelle Formazioni G.L., alla Resistenza. Ma del Sottufficiale è rimasto un ammirato ricordo in ogni località ove ha prestato servizio. Le varie amministrazioni comunali (Pareto ove nacque, Torino ove frequentò la Scuola Allievi, Ovada e Savigliano e Rodi e Vernante e Genola e Portacomaro e San Michele e Mondovì, ove resse vari comandi, ma anche Firenze per il periodo della Scuola Sottufficiali) hanno concesso l’inserimento degli stemmi ufficiali nell’attestato. Ben 5 comuni hanno inviato delegazioni ufficiali (Pareto di Alessandria, Vernante, Genola, Portacomaro di Asti, San Michele, Mondovì).
Mons. Carretto ha rivolto una preghiera di suffragio, ricordando come le due medaglie d’oro potranno, dal cielo, sostenerci spiritualmente.
Il Consigliere Provinciale dott. Graglia ha insistito particolarmente sulla opportunità che singolarmente e come istituzioni si esprima ammirazione e gratitudine verso quanti ci hanno riconsegnato, con sacrifici spesso estremi, la libertà e la democrazia. Il Presidente del Consiglio Comunale di Mondovì, l’ing. Pulitanò, ha precisato che “la figura di Salvo d’Acquisto, carabiniere napoletano di 23 anni, è sempre di estrema attualità, come i valori di eroismo e santità che egli trasmette. Così pure è per il col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo”, poi ha voluto estendere un pensiero verso quei militari che, all’8 settembre 1943, anziché rientrare, dopo lo sbandamento, ai loro paesi d’origine nel sud Italia, Si sono uniti alle formazioni Partigiane ed ha citato per tutti i caduti della Battaglia di Valcasotto, nella omonima località monregalese: Davino di S.Giuseppe Vesuviano, Madella di Salerno, Vasta di Giarre, Vozza di Taranto e, per altro verso “i fratelli Causo miei corregionali calabri, uccisi a Costigliole Saluzzo”. Ma ha voluto pure richiamare il siciliano Col. Scimè “fortunatamente scampato alle battaglie e vissuto fino a 96 anni, già comandante della Brigata Vall’Ellero e poi liberatore di Mondovì, per cui ho pronunciato l’orazione funebre alla sua scomparsa”.
Una squisita lezione, storicamente perfettamente inquadrata, è stata proposta dal prof. Livio Berardo, Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza provinciale , ai molti allievi del L:iceo Classico, delle medie e delle Elementari, oltre che al pubblico. Egli ha focalizzato l’impegno dei due eroi, che all’8 settembre 1943 hanno chiaramente compreso quale strada si doveva imboccare, per la rinascita dell’Italia dalla tirannide nazifascista, ed hanno saputo resistere contro i nazisti, i quali erano solo paghi di illogiche reazioni ad ogni fatto, bramosi di vendetta e scelleratezze, estranee ad ogni norma e limite.