La casa di riposo di via Bocca in mano alla Muti, la scuola Dante (intitolata ad Arnaldo Mussolini, fratello del Duce) retrocessa a officina per la riparazione dei mezzi tedeschi, la Stilar, fabbrica di penne stilografiche nel cui incendio morirono nove giovani donne: luoghi di Asti in guerra raccontati, da qualche giorno, nel cortile di Palazzo Ottolenghi, sede dell’Israt.
Una piccola mostra all’aperto che narra la città attraverso immagini, descrizioni, date (due per tutte: il 10 settembre 1943 l’arrivo dei tedeschi dà il via alla resistenza, il 24 aprile 1945 è il giorno della Liberazione).
Fotografie dell’epoca e sintetici testi sono racchiusi in bacheche di legno esposte per la prima volta in città: sotto al titolo di “Asti in guerra”, compongono un percorso didattico e di turismo culturale che farà scoprire (o riscoprire) anche agli astigiani pagine intense della storia cittadina.
Realizzata dall’Israt nell’ambito del progetto Interreg “I sentieri della libertà”, l’iniziativa anticipa le celebrazioni del 25 aprile ed è proposta in collaborazione con il Comune, in particolare grazie all’attenzione del giovane consigliere comunale Enrico Panirossi: insegna a guardare e conoscere meglio i luoghi del nostro vissuto quotidiano di cui, spesso, ignoriamo fatti e memorie.
Nell’orfanotrofio Alfieri per esempio, oggi scuola Brofferio, si insediò nel 1943 il reparto di aviazione germanica Luftwaffe, mentre il Seminario di piazza Catena divenne luogo di segregazione per le madri e le sorelle dei giovani che non avevano risposto ai bandi di chiamata alle armi della RSI. Rocambolesca la fuga dalle carceri di via Testa, il 24 marzo 1944, di quattro organizzatori degli scioperi operai: furono prelevati, in pieno giorno, da un gruppo di partigiani travestiti da militi dell’Ufficio politico investigativo fascista.
In futuro, terminati i lavori per la nuova sede della Biblioteca Astense, “Asti in guerra” troverà una sede permanente a Palazzo del Collegio, edificio in cui nei primi mesi del 1944 si installarono le truppe della RSI. Altre bacheche, che narrano la storia della Asti ebraica, verranno collocate a giugno nel cortile della Sinagoga.
I luoghi della guerra saranno anche protagonisti della passeggiata che l’Israt organizzerà ad Asti nel pomeriggio del 25 aprile, toccando piazza San Secondo, corso Alfieri, piazza Catena, via Natta, Palazzo Ottolenghi (oggi sede dell’Israt e del Museo del Risorgimento, accolse durante la guerra la prefettura, dotata del rifugio antiaereo recuperato solo da pochi anni).
Il 24 aprile, alle 21 in piazza San Secondo, “concerto per la Liberazione” con il gruppo astigiano Officina Ricordi.