Oggi, venerdì 14 marzo, alle ore 17,30, presso la Biblioteca del Seminario Vescovile di Asti, alla presenza del vescovo, Marco Prastaro, con l’organizzazione dell’Associazione Culturale “La Città del Sole”, della Biblioteca del Seminario Vescovile di Asti e della “Gazzetta d’Asti”, verrà presentato dalla dott.ssa Achiropita Tina Morello, nativa di Rossano Calabro, specialista della Storia e dell’Arte Bizantina, il “Codex Purpureus Rossanensis”, tra i più antichi evangelari miniati esistenti al mondo e uno dei massimi capolavori della letteratura evangelica mondiale, realizzato, come hanno dimostrato gli studi della dott.ssa Morello, ad Antiochia di Siria nel 527 d.C. non da semplici monaci-miniaturisti o amanuensi, ma da profondi conoscitori delle Sacre Scritture. E’ chiamato Purpureus per la particolare colorazione delle sue pagine di pregiate pergamene lavorate in modo eccellente e tutte intrise di uno specifico quanto prezioso color porpora; Rossanensis perché da tempi remoti è conservato nella Cattedrale, oggi nel Museo Diocesano, di Rossano Calabro (CS), probabilmente portato dai monaci bizantini. Del Codex ci sono pervenuti 188 fogli (originariamente 320×270 mm.) pari a 376 pagine contenente il Vangelo di Matteo e quello di Marco, scritto in greco bizantino con inchiostro d’oro e d’argento. A rendere unico questo manoscritto è il grande apparato iconografico con miniature che rappresentano le più antiche raffigurazioni della vita di Cristo a noi pervenute all’interno di un manoscritto, realizzate con materiali pittorici di grande pregio e rarità, come oro, lapislazzuli e lacca di sambuco, con una tavolozza di colori e tonalità, e sono più di duecento figure.
Nell’ottobre 2015 l’Unesco ha dichiarato il Codex Patrimonio Universale dell’Umanità.
Patrizia Porcellana