In occasione del 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, l’artista Giulio Lucente ha donato alla Biblioteca Astense Giorgio Faletti la sua opera “Il giardino dei sogni infranti”, olio su tela del 2013. Il quadro ha trovato la sua collocazione nell’atrio che precede il salone. Un modo per ricordare ogni giorno ciò che è stato e che non dovrebbe ripetersi.

Spiega l’artista: “Per la realizzazione del il mio lavoro sono partito dalla considerazione che la nonviolenza esiste perché si pone come risposta alla violenza, pertanto ho deciso di lavorare sulla raffigurazione di un aspetto della violenza, che quanto mai come ora è attuale e di vaste proporzioni, quella sulle donne. L’opera nasce in occasione di un invito a partecipare ad una mostra collettiva avente come tema la Nonviolenza. Dopo varie riflessioni ho considerato che per parlare di Nonviolenza bisogna affrontare la violenza nelle sue manifestazioni. 

Leggendo un articolo scritto da Enzo Biagi sul mistero di Ciudad Juarez, cittadina dello stato di Chihuahua, Messico ho focalizzato lo sviluppo del tema. Qui oltre quattrocento donne sono state sequestrate, stuprate, torturate e uccise negli anni. Almeno altrettante sono scomparse. Un mistero inquietante, e nessuna verità…

L’opera pur essendo un tutt’uno di divide in due piani iconografici. Il primo è legato alle Croci Rosa, che sono la testimonianza di una violenza sociale perché testimonia l’unica realtà che rimane alle madri di quelle giovani donne che vengono rapite e sotterrate chissà dove nel deserto messicano. È una violenza sociale perché coinvolge giovani donne povere che vengono private di parti del loro corpo a favore di un ceto sociale di benestanti che esercitano tale violenza a dispetto delle elementari regole di pietà umana privando anche le madri della possibilità di piangere sul spoglie mortali delle loro figlie.

L’altra parte del quadro è occupata da un paio di scarpe rosse, simbolo adottato come lotta contro il femminicidio e rivela la natura più privata di questa violenza che coinvolge le persone omicide e le donne uccise, una violenza frutto di un “amore” malato che non ha nulla a che vedere con l’accoglienza e il rispetto della donna. Le scarpe rosse vengono esposte in tutte le manifestazioni contro la violenza sulle donne o i femminicidi che ormai sono troppi e non accennano ad arrestarsi…”.

Giulio Lucente, diplomato al Corso di Decorazione, presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino nel 1980, sotto la guida di Francesco Casorati, dal 1987 al 2019 è insegnante di discipline pittoriche. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive.

Nei prossimi giorni verrà realizzato un breve video descrittivo dell’opera e del suo significato. Un QR code sotto l’opera consentirà agli utenti di accedere direttamente al contenuto video per approfondire. Un modo per tenere traccia e memoria di un dono di cui la Biblioteca è grata.