Parlare le lingue del mondo al Magmax, non solo per turismo. Anche chi vive sul territorio grazie a progetti di accoglienza e integrazione ha iniziato a oltrepassare la soglia del museo di mineralogia più piccolo d’Italia, aperto da quasi due anni.
Il primo gruppo di migranti è stato quello guidato di recente dalle volontarie Gabriella Sanlorenzo e Laura Vendraminetto di Noix de Kola, associazione astigiana che si dedica all’insegnamento della lingua italiana. Flora, brasiliana, Madhia e Essadia, marocchine, e Anders, australiano, hanno portato un pezzo di mondo al Magmax e Massimo Umberto Tomalino ha spiegato la geologia e mineralogia anche dei loro Paesi.
“E’ stato un bel modo di fare incontrare persone e culture differenti – il commento di Gabriella Sanlorenzo – Il Magmax è una realtà che abbiamo molto apprezzato e che ha affascinato i nostri allievi, a partire dal contesto medioevale della Torre Quartero: chi non è nato qui è entrato nella storia della città”. Nel piccolo gruppo, persone che hanno raggiunto Asti per ricongiungimento familiare, lavoro o perché originarie di famiglie italiane.
Per il responsabile del Magmax la visita dei migranti rappresenta un fatto significativo: “Fin dall’inizio abbiamo pensato a un Museo – spiega Massimo Umberto Tomalino – non solo multidisciplinare e multiculturale, ma anche multietnico. Le nostre collezioni comprendono minerali, oggetti e documenti provenienti da tutto il mondo. La Biblioteca, poi, è un mondo di carta molto speciale: conserviamo libri di più di trenta lingue diverse, numerosi dei quali difficilmente reperibili sul mercato perché stampati in basco, armeno, ebraico”.
Alcuni mesi fa anche una delegazione del Cpia, realtà scolastica che ha molti adulti stranieri fra i frequentanti, aveva visitato il Magmax. Nel quale intanto, con la bella stagione, si attendono nuovi turisti. Quelli che hanno già firmato il registro delle firme provengono soprattutto dalla Germania, ma ci sono anche americani, inglesi, olandesi, norvegesi, belgi, rumeni, francesi, spagnoli, marocchini, fino a coprire Paesi più lontani: Uzbekistan, Cina, Brasile, Australia.