Dopo il successo alla birreria Doppio Malto, venerdì scorso, la band astigiana Landa è salita nuovamente sul palco, domenica sera al Diavolo Rosso. Nata 13 anni fa con il nome di Hidalgo, la band è composta da Andrea Caldi (voce e chitarra), Oscar Patritto (chitarre), Vittorio Ligresti (tastiere), Stefano Di Rosa (basso) e Roberto Butera (batteria).
“Abbiamo iniziato suonando le cover di grandi brani della musica moderna, che avevano segnato la nostra crescita personale e musicale. Queen, Led Zeppelin, Genesis, Pink Floyd, poi Micheal Jackson, Tina Turner, solo ultimamente Bruno Mars” – racconta Caldi. “Come Hidalgo abbiamo avuto tante soddisfazioni, abbiamo fatto concerti a Collisioni, all’Hiroshima Mon Amour, e fino in Puglia. Poi un paio di anni fa ci siamo chiesti se continuare così o se avessimo qualcosa di nostro da dire”.
È nato così un nuovo progetto, fatto di brani inediti, con una nuova veste e un nuovo nome: i Landa. Nel 2020 è uscito il primo EP, fatto di cinque brani, come i componenti della band, dal titolo appunto “I change my name”. Negli anni i componenti della band hanno cambiato lavori e città in cui vivere, hanno stretto e rotto relazioni. “L’unica cosa che non è mai cambiata è il luogo in cui proviamo con il gruppo: da qui il nome Landa, legato alla terra e ai luoghi, con le “A” scritte come un 5 romano rovesciato, il numero dei componenti del gruppo”.
Musicisti di sera, di giorno i cinque fanno lavori diversi, non tutti inerenti con lo spettacolo. Unica eccezione il cantante e chitarrista che si divide tra recitazione in teatro (collabora con diverse compagnie, tra cui l’Accademia di Bra e il Teatro degli Acerbi), cinema (in gara ad Asti Film Festival con due lavori, di Stefano Moscone e Federico Trento), altre esperienze musicali (ha un duo acustico con il chitarrista dei Landa), e insegnamento di recitazione, di canto e di scuola superiore.
Al Diavolo Rosso i Landa hanno presentato i cinque brani del loro EP, e poi hanno fatto ballare il pubblico con alcune cover e diversi brani natalizi, riarrangiati in chiave jazz e blues, per divertire ma anche per lanciare un messaggio di trasversalità della loro musica. “Siamo contentissimi di essere tornati sul palco, dopo quasi due anni, e di averlo fatto al Diavolo Rosso, che per noi è il tempio della musica astigiana” – conclude Caldi. “Per l’anno nuovo abbiamo in cantiere parecchie nuove canzoni, e stiamo valutando diverse case discografiche con cui produrre un nuovi lavori”.
Elena Fassio