Appuntamento con l’ex Tiromancino Riccardo Sinigallia stasera alle 22,30 al Diavolo Rosso. Già produttore e collaboratore di artisti del calibro di Niccolò Fabi e Max Gazzè, compie il salto di qualità nel 1999 partecipando al progetto La Comitiva insieme a David Nerattini e Francesco Zampaglione. Nel 2000 entra nei Tiromancino che con il brano “Strade” si classificò secondo nella categoria “giovani” al Festival di Sanremo, poi ha collaborato a creare le alchimie sonore che hanno fatto de “La descrizione di un attimo” uno dei dischi migliori dei Tiromancino. Nel 2001 lascia i Tiromancino e prosegue la sua carriera come solista. L’album di debutto porta il suo nome ed è uscito nel 2003, preceduto dal singolo “Bellamore”. Crepuscolare fin dalla copertina, è un esordio più elaborato rispetto al passato. Canzoni come “Cadere” si presentano con melodie molto dilatate, simili a quelle dei Radiohead successivi a OK Computer. Il secondo disco, “Incontri a metà strada”, è uscito a ridosso dell’estate 2006 preceduto dal singolo “Finora” che ha messo in luce una certa passione per Venditti, ottima chiave di lettura per comprendere i cambiamenti che caratterizzano questo secondo lavoro. Nel settembre 2006 pubblica il secondo singolo estratto: “Amici nel tempo”. Nel 2008 produce l’album “Musiche ribelli” di Luca Carboni, duettando con l’autore nella cover di “Ho visto anche degli zingari felici” di Claudio Lolli. Sensibilità è la prima parola che viene in mente pensando a Riccardo Sinigallia, non solo dell’artista ma anche dell’orecchio di chi lo ascolta, per saper cogliere le sfumature sonore. Concentrato maggiormente sulla parte cantautorale avvicinandosi ad un gusto più acustico e diretto, l’artista romano elabora un disco davvero interessante con l’immancabile vena di malinconia che da sempre lo contraddistingue.