Chi era Claudia Formica? Chi l’ha conosciuta o conserva aneddoti su di lei, lo racconti.
E’ l’invito che rivolgono agli abitanti di Nizza (città in cui l’artista nacque nel 1903 e fu sepolta nel 1987) il Comune, gli istituti per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Asti (Israt), Alessandria (Isral) e del Piemonte (Istoreto) insieme a Fondo Museo Formica, Fondazione Vera Nocentini di Torino, Accademia di Cultura Nicese L’Erca.
Obiettivo: restituire a Nizza un pezzo di storia quasi dimenticata attraverso il progetto “Raccontare il tempo e la cultura degli ‘anni rimossi’. Claudia Formica scultrice”.
L’artista scolpì per tutta la vita: il suo mestiere all’epoca era considerato “roba da uomini”. Lei, “con la stecca e collo scalpello”, divenne una scultrice di rilievo nazionale, una delle poche che riuscì a mantenersi col proprio lavoro,
Dal 1929 al 1942 partecipò regolarmente a tutte le quattordici esposizioni regionali del sindacato fascista Belle Arti e fu presente alle mostre sindacali provinciali, sia a Torino che nel territorio di provenienza (alessandrino fino all’aprile del 1935 e, successivamente, astigiano). Questa assidua e costante partecipazione le garantì crescita professionale e notorietà, oltre alla possibilità di partecipare agli eventi espositivi sindacali nazionali (le quadriennali) e internazionali (la biennale di Venezia). In qualità di artista sindacale fu presente anche a importanti selezioni nazionali (come quella per le sculture del Foro Mussolini per la provincia di Alessandria) e a prestigiosi incarichi scultorei (un dono per Mussolini in visita ufficiale ad Asti nel 1939).
“Ad oggi – dicono i promotori del progetto – appare impossibile discernere tra una sua convinta adesione al regime e una sua acritica o opportunistica ‘immersione’ nel sistema che, attraverso il sindacato fascista Belle Arti, prometteva aiuto e sostegno agli artisti di ogni classe sociale e di ogni provenienza geografica. Di fatto il suo può essere considerato un caso di grande interesse per narrare il sistema culturale di questi anni rimossi”.
Il progetto, finanziato dalla Compagnia di San Paolo attraverso il Bando Polo del ‘900, è finalizzato a riscoprire la vita e la figura artistica di Claudia Formica studiando, in parallelo, il tempo quotidiano e la cultura tra i due conflitti.
Coordinatori Chiara Lanzi, ideatrice del progetto (nato dalla sua tesi di dottorato all’Università di Genova), e Mario Renosio, direttore dell’Israt.
I giovani approfondiranno i temi del lavoro, sindacalismo, guerra, condizione ed emancipazione femminile: dal 6 novembre al 7 dicembre verranno impegnati in due incontri formativi, con i loro docenti, non meno di 250 allievi delle classi terze delle scuole medie di Nizza (Istituto Dalla Chiesa), Incisa Scapaccino e Mombaruzzo, cui si aggiungeranno gli alunni della classe prima del Liceo Scientifico Galilei.
La comunità nicese sarà coinvolta da una raccolta di testimonianze (preziosi, in questo senso, soprattutto i contributi degli anziani che conobbero la scultrice) tese a ricostruire, attraverso un documentario, la figura di Claudia Formica, i luoghi e ambienti che fecero da scenario alla sua storia, con particolare attenzione al contesto sociale nicese e a quello della famiglia.
Parallelamente si procederà alla schedature delle opere (un centinaio di pezzi) e all’archiviazione digitale del materiale documentario e fotografico del Fondo Museo Formica, provvisoriamente situato in locali del Comune, destinato a trasformarsi in museo e centro studi sulle tematiche culturali tra fascismo e resistenza.
In programma anche l’ideazione di percorsi locali di turismo culturale (significativamente rientranti nel sito Unesco) legati alla figura dell’artista e, più in generale, alla memoria della prima e seconda guerra mondiale.
Già fissati due workshop, aperti al pubblico: il 15 dicembre a Nizza e l’11 gennaio a Torino saranno riassunti i temi del progetto e presentati i bilanci della diverse attività.