Il dramma dell’Afghanistan arriva sulle Colline Alfieri. “Sarò in scena con sgomento e rabbia, dedicherò il mio monologo al comico Kasha Zwan che, un mese fa, fino a un attimo prima di essere sgozzato, ha irriso i talebani e la morte” anticipa Stefano Sabelli che, domenica 29 agosto, porterà a San Martino Alfieri, alle 21, il monologo “Le vie del Buddha”.
Il recital, inserito nel cartellone della rassegna “senzasipario”, viene riproposto da alcuni mesi dall’attore molisano, fondatore e direttore artistico del Teatro del Loto, che lo ha allestito per la prima volta nel 2002 per raccontare la missione culturale del MIBAC a cui partecipò, nel 2001, nella Valle di Bamiyan. Lì i Taliban, sei mesi prima dell’attacco alle Torri Gemelle, fecero saltare in aria le due gigantesche statue dei Buddha di pietra posizionate lungo La Via della Seta.
Al monologo Sabelli ha messo questo sottotitolo: “Il Ground Zero d’Oriente nella valle degli uomini che pregano verso Occidente”. Da qualche giorno gli studenti coranici hanno vietato la musica e da qualche settimana le donne sono tornate a essere prigioniere in casa.
Il direttore artistico di “senzasipario”, Mario Nosengo (Associazione Arte & Tecnica), è impressionato dalla coincidenza tra la messa in scena dello spettacolo e l’orrore che si sta via via manifestando da quando gli studenti coranici hanno ripreso il potere.
“Ho il cuore che duole per l’Afghanistan e per il buio che lo attende” dice Sabelli, che per raccontare il suo diario di viaggio userà parole scelte con attenzione, un video e fotografie che lui stesso scattò a fianco del popolo hazara, “persone meravigliose del cui genocidio a opera dei talebani, già vent’anni fa, si disse pochissimo”. Con loro c’era anche Vittorio Sgarbi, allora sottosegretario ai Beni culturali.
In scena Sabelli sarà accompagnato da Giuseppe Spedino Moffa, cantautore e polistrumentista, attento alle sonorità etniche.
Addolorato per le notizie che arrivano da Kabul, l’artista porterà sulle Colline Alfieri anche parole di riconoscimento “per gli archeologi italiani che da cent’anni sono impegnati nelle missioni in Afghanistan: gente che ha creato legami con il popolo, si è radicata nelle comunità, si è fatta volere bene e ha fatto un gran bene”.
Vorrebbe, l’attore che vent’anni fa sostò in silenzio nelle nicchie private per sempre dai Buddha, che gli spettatori tornando a casa conservassero queste parole: “Il mio diario di viaggio lo dedico agli astigiani e agli uomini di tutto il mondo che si battono per preservare la bellezza, perché possano continuare a esistere archeologi, come quelli italiani, che con coraggio portano allo scoperto civiltà, storia e sentimenti, nonostante le armi nelle mani dei talebani premano per cancellare tutto, nuovamente e irrimediabilmente”.
Aperto dal saluto del sindaco Andrea Gamba, “Le vie del Buddha” sarà a ingresso libero.
Gli organizzatori del SEA (Servizio Emergenza Anziani), anche nel rispetto delle normative anti Covid, invitano a prenotare i posti inviando un messaggio al 348.5304055 o telefonando dal lunedì al venerdì nel seguente orario: 11-13.
Dopo l’appuntamento di San Martino “senzasipario” (sostenuta da Regione Piemonte – Direzione Sanità e Welfare – e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) proseguirà con altre quattro date fino al 9 settembre.