Un giornalista appassionato, uno scrittore instancabile, uno studioso attento, uno storico meticoloso ma soprattutto un grande innamorato della nostra città e delle sue mille sfaccettature: naturalmente stiamo parlando di Stefano Masino, che è anche un grande collaboratore della Gazzetta d’Asti.
Lo incontriamo, ormai, spesso, per presentare una sua nuova pubblicazione, stavolta siamo arrivati al secondo capitolo della saga “Racconti Astigiani 2”, edito da De Ferrari, e siamo curiosi di sapere qualche anticipazione.
Cosa ti ha spinto a scrivere “Racconti Astigiani 2”? Verrebbe da dire: “Non c’è due senza il tre…”.
“E non c’è il cinque senza il sei… Nella presentazione e nella quarta di copertina, infatti, avevo scritto: “Quinto e ultimo capitolo”. Una “saga” incominciata nel 2019 con “Racconti Astigiani”. Doveva essere un volume a sé, poi nel 2020 è scoppiata la pandemia che ci ha messi di fronte al pensiero della malattia e della morte. Bloccati forzatamente in casa, pensai che era il momento giusto per raccogliere le “memorie”, cioè mettere insieme il frutto delle ricerche storiche di quasi trent’anni. Un lavoro che pensavo di svolgere da vecchio ma che ora non ero più sicuro di poter fare con l’avvento di una influenza sconosciuta ed epocale. Poi, però, ad Asti, è accaduto un altro evento storico, quasi inaspettato; rispetto alla pandemia, gradito e positivo”.
Si riferisce alla visita storica di papa Francesco?
“Esatto. Per dirla con le parole del nostro vescovo Marco Prastaro: il Papa dalla fine del mondo è giunto all’inizio del mondo. L’arrivo di Bergoglio ad Asti, nella terra dei suoi avi, tanto attesa dagli astigiani sin dalla sua elezione nel 2013, ha rimescolato le carte. In poche settimane ho messo da parte tanto di quel materiale da poter annunciare che il prossimo anno potrebbe uscire, a Dio piacendo, “Racconti Astigiani 3”. La voglio mettere in battuta. Diventerà una saga come “Rocky” e “Star Wars”. Naturalmente, l’avventura proseguirà solo se il mio “Albert Broccoli”, cioè l’editore genovese De Ferrari (Gianfranco e il figlio Fabrizio), cui devo le cinque pubblicazioni, lo vorrà”.
Quali personaggi illustri del passato l’hanno colpita questa volta?
“Come nei due volumi precedenti “Racconti Astigiani” si apre con il racconto dell’“Aquila astigiana”: l’aviatore Antonio Borla che morì schiantandosi a Roma, durante una esercitazione, nel 1921; “Asti noir” con i racconti di Attilio Nebiolo, leggendario ispettore delle Guardie Civiche: anche “Racconti Astigiani 2” prende le mosse dalla storia di alcuni personaggi che sembrano usciti dalla penna di Edmondo De Amicis. Tra tutti menziono il maestro Rodolfo Bazzano (1867-1944), medaglia d’oro per la pubblica istruzione assegnata dal re nel 1931; la maestra Perdùn (1876-1962), che ricevette tra gli altri il “Premio Montessori”, prima direttrice di asili in Italia; e un piccolo bambino che ricorda quando il padre gli leggeva “Cuore” a voce alta, e lui si commuoveva e piangeva. Un certo Giorgio Bergoglio …”.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 9 dicembre 2022
Massimo Allario