Nell’ambito del progetto “Landscape StorymoversÒ – sistema integrato di narrazione del territorio” del Teatro degli Acerbi, ideato da Elena Romano e Fabio Fassio, venerdì 25 marzo è in programma un’importante e ricca giornata al Teatro Balbo di Canelli.

“La festa in tavola- I teatri della terra: patrimoni di natura e umanità”, una giornata all’insegna della cultura del paesaggio che sarà scandita in tre atti: un convegno, una tavola rotonda e uno spettacolo teatrale con attori e Storymovers® del Teatro degli Acerbi.


Si discuterà dei cambiamenti in atto sul territorio, con focus sul Piemonte meridionale, dove cultura è ancora sinonimo di festa, cibo, vino, tradizione; un teatro della vita che rischia di perdere i suoi ultimi attori, e che oggi più che mai necessita di raccogliere, custodire e narrare il futuro che è scritto nel passato.

Tra gli ospiti, saranno presenti esponenti del mondo della cultura, antropologi, sociologi, consorzi e associazioni locali per una giornata di altissimo profilo di contenuti e presenze.

Il progetto ha ricevuto nel 2021 il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo tramite il bando “VIVA: sostegno all’offerta culturale estiva dei territori” e successivamente tramite il bando “In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori” che propone un percorso di accompagnamento triennale per sviluppare progetti di attrattività culturale e turistica. Partner e finanziatori per il Bando in Luce sono: i comuni di Canelli, Calosso, Moasca, San Marzano Oliveto, l’Unione Collinare Vigne e Vini (Nizza Monferrato, Calamandrana, Bruno, Castelletto, Molina, Castelnuovo Belbo, Cortiglione, Fontanile, Incisa Scapaccino, Maranzana, Mombaruzzo, Quaranti e Vaglio Serra), l’Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero, l’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato e l’Associazione Astesana Strada del Vino e del Cibo.

Il convegno, in programma dalle ore 9,30, in memoria del regista e drammaturgo Luciano Nattino, intende affrontare un cruciale tornante della postmoderna società del presente. La terra, la condizione contadina, la campagna stanno vivendo un importante momento di trasformazione. La tradizione sta perdendo gli ultimi attori che ancora hanno interpretato il teatro della vita, il cerchio del tempo, la collettiva memoria della comunità, il gesto e la parola, l’oralità trasmessa di generazione in generazione, da padre in figlio, da nonno a nipote. Si tratta di un momento di cambiamento culturale, sociale ed economico che sembra porre in discussione anche lo stesso farsi evolutivo dell’umanità.

Raccogliere, custodire, narrare il futuro che sta scritto nel passato è un gioco di memoria inderogabile. I teatri dell’uomo che interpretano il circolare palcoscenico dell’anno e della vita devono pavesianamente ri-tornare a farsi terra e paese ri-portando in tavola la festa, il tempo dell’eterno ritorno, dell’eccezionalità e della quotidianità. Ritmi costitutivi di memorie, di riti, di feste, di cibi che hanno scandito una storia che va oltre la storia, una intrecciata mitologia in cui si può leggere una coscienza di natura e di ricercata umanità.

Le colline del Piemonte meridionale che guardano al mare sono un interessante laboratorio di cultura dove ancora la festa e il cibo di tradizione persistono, si reinventano, si risemantizzano in un processo armonico quanto ardito di rinnovate piccole patrie nel mondo altro della postmodernità. Un paesaggio di costruzione/decostruzione materiale e immateriale di grande bellezza. Un orizzonte di ricercata felicità per chi vuole venire a scoprirla e a viverla e per chi ha a cuore, custodisce l’ecodiversità e l’etnodiversità. Un patrimonio d’intangibile valorialità utile per cogliere e interpretare le traiettorie di futuro al fine di delineare nuovi indirizzi di senso indispensabili per affrontare l’aggressività climatica che sta minacciando il mondo e la stessa sopravvivenza dell’umanità.

Al tavolo illustri relatori e ospiti, coordinati dal professor Piercarlo Grimaldi, già rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ed introdotti dai saluti dell’amministrazione canellese e della Regione Piemonte: Ignazio Buttitta (Università degli studi di Palermo), Ambrogio Artoni (Università di Torino), Claudio Bernardi (già professore dell’Università Cattolica di Milano), Gabriele Vacis (regista e drammaturgo teatrale e cinematografico), Davide Porporato (Università del Piemonte Orientale), Marco De Vecchi (Presidente del Centro Studi dello sviluppo rurale della collina – Università di Torino), Laura Bonato (Università di Torino), Enrico Ercole (Università del Piemonte Orientale), André Caréninì (Centre d’éthnologie des Alpes Meridionales) e Gianpaolo Fassino (Università del Piemonte Orientale).

A seguire, dalle 15,30, le tavole rotonde moderate da Fabio Fassio del Teatro degli Acerbi. Tre tavoli a confronto dialogano su temi che sono al centro delle traiettorie di sviluppo delle nostre colline, dei teatri della terra, patrimoni di natura e d’umanità.

Un dibattito che vuole intercettare e comprendere le ragioni di un presente che gli eventi mondiali sembrano mettere in discussione. Parteciperanno: Roberto Cerrato (Associazione Paesaggi vitivinicoli Unesco), Laurana Lajolo (Fondazione Davide Lajolo), Salvatore Leto (già Direttore del Teatro Alfieri di Asti), Luca Ghiardo (Università del Piemonte Orientale), Gianmarco Cavagnino (architetto), Mauro Carbone (Direttore Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero), Francesco Scalfari (direttore Uni Astiss), Massimo Carcione (Presidente della comunità patrimoniale Faro Astesana), Beppe Giordano (Associazione Strada del Vino Astesana). Inoltre rappresentanti del Consorzio Barbera d’Asti DOCG, Consorzio Altalanga DOCG, Consorzio Asti DOCG, Associazione produttori del NIZZA DOCG e Associazione produttori del CANELLI DOCG.

Alla sera, alle ore 21, la serata teatrale musicale “Memorie in scena. Storie

e voci del territorio” con gli attori e gli storymovers del Teatro degli Acerbi e le incursioni musicali folk di Simona Colonna, Ricky Avataneo e Mauro Carrero.

Con l’occasione verrà presentato un estratto delle venti videointerviste ai “Testimoni del Paesaggio”, le voci narranti di un territorio che è storia, tradizione e cultura e come tale va protetto, raccolto, custodito e raccontato. Un palco che va oltre il limite teatrale e si realizza nel paesaggio grazie a tutti gli attori che ogni giorno si attivano per renderlo uno spettacolo vivo.

La giornata è a ingresso libero e gratuito, nel rispetto delle norme anti-covid: a seguito del D.L.221/2021 l’accesso a Teatro sarà consentito esclusivamente ai soggetti muniti di Green Pass Rafforzato e di mascherina FFP2.

E’ possibile prenotarsi (facoltativamente) al link: https://bit.ly/lsm-convegno22-page

Per informazioni è possibile consultare il sito www.landscapestorymovers.it che è la piattaforma di riferimento per tutte le iniziative del percorso narrativo, oltre ai profili tematici Facebook e Instagram; analoghe informazioni sui canali di comunicazione del Teatro degli Acerbi.