Piccolo per dimensione, ma già grande nei fatti: per il M.A.G.M.A.X di Asti, il Museo Astense di Geologia, Mineralogia, Arte Mineraria, Cristallografia racchiuso in una stanza, continua a essere un’estate di visitatori eccellenti.
Nel registro delle firme si leggono quelle di Renato Pagano, corrispondente in Italia del Mineralogical Record, la più importante rivista al mondo di settore, e del fotografo Roberto Appiani: il loro reportage comparirà sulla Rivista Mineralogica Italiana.
Nel museo più piccolo d’Italia, ospitato nella Torre Quartero, è passato anche Alberto Guizzardi, fondatore di Mineralexpo Torino, la prima mostra italiana di minerali a essere riconosciuta a livello europeo.
Specialisti, appassionati, curiosi hanno scoperto il M.A.G.M.A.X. parlando lingue diverse: “Abbiamo avuto presenze da Lione, Grenoble, Oxford, Bruxelles, New York, Pechino – segnala Massimo Tomalino, ideatore del museo con la moglie Francesca Busa – Tra gli italiani, visitatori di Genova, Milano, Padova, Grosseto, Ascoli Piceno, Salerno, Palermo. Poi naturalmente tanti astigiani e piemontesi con una copertura di età davvero estesa: dal neonato di 80 giorni agli ultranovantenni”.
Nel museo in cui è limitato l’accesso (non più di quattro persone a turno), ma illimitato il tempo per osservare le collezioni, sono passate, dall’apertura del 5 luglio, 130 persone. Più volte le visite, programmate per durare un’ora, hanno superato le quattro.
“Considerando le dimensioni del museo e la sua giovane età – dice Tomalino – non so se 130 visitatori in due mesi siano tanti o pochi, ma posso assicurare che la loro qualità, il loro grado di apprezzamento, attraverso il tempo dedicato e le domande poste, li fa sembrare un esercito”.
La casualità ha fatto sì che il centesimo accesso fosse quello di Giacomo Tomalino, nipote tredicenne del fondatore del museo. Il ragazzo, che vive a Padova e frequenta il Liceo Scientifico “Ippolito Nievo”, ha ricevuto in dono il poster del M.A.G.M.A.X. e un libro divulgativo di mineralogia che ha divorato in due giorni.
Ma sono tanti i giovani (dalle primarie all’università) che si sono lasciati affascinare dalla narrazione di Tomalino e dagli oltre mille pezzi esposti che raccontano il mondo minerale e minerario sotto il profilo naturalistico, storico, scientifico, artistico e sociale.
Intanto, in coincidenza con la Douja d’Or, il museo assicurerà l’apertura anche serale. Per prenotare la visita, che è gratuita, basta telefonare al 328.1698691 o scrivere a astimagmax@gmail.com.
Chi vuole cominciare a scoprire l’originalità del museo e le sue collezioni può navigare sul sito www.astimagmax.it per essere informato anche sulle collezioni temporanee (fino al 31 ottobre sarà in corso quella sul gesso) e costruirsi un percorso di visita personalizzato a seconda dell’interesse e anche dell’età: per i bambini è previsto un itinerario speciale.