Il Giovedì Santo a Castagnole Monferrato, la Passione diventa espressione popolare e canto piemontese di antica memoria, senza effetti speciali né costumi orientali, al seguito del Cristo-albero.
“La Passiùn di Gesü Crist”, diretta da Antonio Catalano e Patrizia Camatel ed ideata da Luciano Nattino, è un’azione teatrale con “suoni delle tenebre”, fiaccole, fruste e canne nel centro storico del paese (piazza Statuto, via d’la Miraja e cortile dei Camminatori di Domande) alla quale parteciperanno con uomini, donne e bambini e artisti di strada. L’appuntamento per il 18 aprile alle 21.
Ci saranno azioni, una processione con “un grande ramo d’albero” (il Cristo Albero), le attrici cantanti Lucia Giordano e Chiara Magliano, il Canto della Passiùn di antica memoria con J’Arliquato, i suonatori di conchiglia I Fòra ‘d Tuva (dalla tradizione del Gruppo Spontaneo di Magliano Alfieri e dell’indimenticato Antonio Adriano).
La Passione di Castagnole Monferrato, dal sottotitolo “L’abbandono”, giunge quest’anno alla diciassettesima edizione.
E’ diventata ormai un appuntamento fisso nella Settimana Santa, uno sguardo laico che è entrato nelle consuetudini di credenti e non.
“Siamo tutti discepoli e manigoldi”.
I testi letti e rappresentati proporranno temi di meditazione intorno alla Passione di Gesù aperti a credenti a non credenti: il tutto attraverso l’elaborazione di un teatro che non vuole essere rappresentazione o spettacolo ma incontro comunitario.
Un enorme lenzuolo sarà portato da donne e bambini, simbolo di tutti i lenzuoli che oggi ricoprono i corpi martoriati da violenze e crimini.
Ha assicurato la sua presenza, il vescovo di Asti Marco Prastaro.
Il cristo/albero è opera dell’artista tedesco Hans Jurgen Vogel ed è gentilmente concesso dalla Scarampi Foundation.
Un paesaggio sonoro che si contrappone al silenzio delle campane ed al tempo delle tenebre.
La partecipazione del pubblico è gratuita.
Al termine la Pro loco offrirà Ruchè e torta di castagne.
L’iniziativa è realizzata da casa degli alfieri – Archivio Teatralità Popolare con il Comune di Castagnole Monferrato, con il contributo della Fondazione CRAsti e dell’ Unione Colli Divini – nel cuore del Monferrato attraverso a “Cuntè Munfrà, dal Monferrato al Mondo”.
“Anche Gesù sulla Croce, nel momento della sua morte, si sentì abbandonato da Dio. Gesù fa esperienza così del mistero dell’abbandono, gridando al cielo, così come ogni essere umano urla la sua rabbia, la sua delusione, quando si sente lasciato solo, tradito da chi dice di amarlo, oppure tradito dalla vita stessa, da un destino avverso che non mantiene le promesse.
Nessuna esperienza umana è estranea a Dio: la morte, la paura, la fatica, il dubbio. Per questo nel mistero dell’abbandono c’è, nascosto, quello dell’abbandonarsi: abbandonarsi è un atto di fiducia estrema, di vero amore, specialmente nei momenti più difficili della nostra vita: è una scommessa, proprio come spiccare un salto nel buio sapendo che Dio…ci prenderà al volo.”
(Antonio Catalano e Patrizia Camatel)