I nuovi responsabili nazionali di Incontro Matrimoniale (IM), associazione di apostolato per la famiglia, sono piemontesi. Il Consiglio nazionale, riunito a Roma nel fine settimana, ha eletto Imelda e Gianfelice Demarie, della diocesi di Torino e don Antonio Delmastro, della diocesi di Asti, team che finora aveva la responsabilità della regione subalpina. I Demarie e don Delmastro, che saranno alla guida di IM per il triennio 2014-2017, sostituiscono nell’incarico i coniugi Maria e Roberto Frangione e don Giuseppe Greco, della diocesi di Salerno, in carica dal 2011. Incontro Matrimoniale, dal 1978 anche in Italia, è presente in tutti i continenti e in circa 90 Paesi: coinvolge nel suo itinerario formativo oltre un milione di coppie e circa cinquemila consacrati. Incontro Matrimoniale (Wme, Worldwide Marriage Encounter) viene declinato nel mondo anche in varie forme presso le comunità cristiane protestanti: soltanto negli Stati Uniti ve ne sono una quindicina, tra battisti, metodisti e luterani. Nel nostro Paese la Conferenza episcopale italiana (Cei) ha approvato nel settembre 2009 lo Statuto dell’associazione privata di fedeli denominata “Incontro Matrimoniale”, impegnata a tutti gli effetti nelle chiese locali nel campo della pastorale familiare. Più di 30mila coppie, da 35 anni a oggi, hanno partecipato ai We Sposi, organizzati a cadenza pressoché mensile da IM in varie zone del nostro Paese. Oltre al We Sposi la proposta di IM si è arricchita negli ultimi anni: Week-end per fidanzati (destinato a chi si prepara al sacramento del matrimonio); Week-end per famiglia (per aiutare i genitori nella relazione con i figli) e Week-end-Choice per i giovani (rivolti a 20-30enni non ancora sposati che desiderino orientare responsabilmente le proprie scelte di vita). “In un periodo in cui assistiamo a un progressivo sgretolamento dei rapporti, irrobustire la relazione di coppia dandole un senso costituisce un piccolo ma significativo contributo a mantenere solide le fondamenta della nostra società – spiegano i coniugi Demarie e don Delmastro . E vuole essere un segno di speranza, in un passaggio così difficile della crisi economica: la solidarietà si costruisce anche grazie a relazioni profonde e concrete che per i cristiani vogliono essere contagiose, con uno stile sobrio, accogliente e disponibile nei confronti di chi s’incontra ogni giorno a scuola, sul lavoro, nelle nostre città e nei nostri quartieri. In questo triennio raccoglieremo la sfida della comunicazione, rafforzando quel “linguaggio della tenerezza di cui parla Papa Francesco, con uno sguardo particolare alle coppie (in particolare quelle più giovani) delle diverse diocesi italiane”.