C’è aria di cambiamento e di sperimentazione all’oratorio San Domanico Savio, che dopo alcuni anni di silenzio è ripartito in quarta con tante nuove iniziative e voglia di fare. Andiamo quindi a conoscere questo quinto gruppo della serie di oratori presentati quest’estate dalla Gazzetta d’Asti. Da anni l’oratorio del San Domenico offre servizio di doposcuola e animazione pomeridiana ai giovani dei rione San Lazzaro, che hanno dimostrato di accogliere molto bene le iniziative proposte. Sono infatti due anni, da quando l’idea è venuta al seminarista Lorenzo Forno, che gli animatori propongono una settimana di oratorio estivo, dal 3 all’8 agosto, in continuazione di quello invernale del sabato pomeriggio, ai ragazzi delle elementari e delle medie. Ogni anno il tema è un film per ragazzi: l’anno scorso “Le follie dell’imperatore”, quest’anno “Koda fratello orso”. Ognuna delle cinque giornate di oratorio estivo girerà attorno a un tema trattato nel film: il giochi, i tornei, le scenette, i momenti di riflessione, persino i compiti parleranno di amicizia, accoglienza, ascolto, sacrificio e perdono. “È molto bello vedere un gruppo finalmente di nuovo affiatato, formato da nuove leve e facce conosciute”, commenta Federico Gasparetto, uno degli animatori storici, “siamo una quindicina di ragazzi dai 13 ai 30 anni, che cercano di creare qualcosa di bello e utile con l’aiuto di persone più esperte come il viceparroco don Dino Barberis e la giovane coppia di sposi appena tornata dall’operazione Mato Grosso in Perù, Erica e Stefano”. “Quando abbiamo iniziato l’estate scorsa non ci aspettavamo chissà cosa, invece abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni a 80 ragazzi”, continua l’animatrice e organizzatrice Noemi Gianuzzi, “quest’anno non è più solo un esperimento, siamo più organizzati: abbiamo rivisto il metodo di iscrizione, chiudendo sempre a 80, e diviso le attività in fasce d’età. L’oratorio estivo ha così tanto successo perché molti dei nostri ragazzi non possono permettersi né di andare in vacanza né un centro estivo, mentre da noi è tutto gratuito”. Ma la vita della parrocchia di San Domenico Savio non è fatta di solo oratorio. Da quattro anni infatti il parroco don Mario Banaudi, con l’aiuto delle catechiste, organizza i cosiddetti “campi estivi di catechismo” a villa Tabor a Valgera. Si tratta di un percorso continuativo di iniziazione cristiana, strutturato in campi di una settimana che affrontano le diverse tematiche del catechismo. “Volevamo sganciare il catechismo dal classico metodo scolastico, che con i ragazzi più piccoli non funziona”, spiega Marilena Zichi, catechista e organizzatrice, “in questo modo non solo si creano gruppo e aggregazione, ma i messaggi passano in modo più dinamico attraverso esperienze concrete e giocose”. Il percorso è diviso in quattro anni: il primo campo porta i ragazzi al sacramento della prima confessione e li avvicina al mondo del catechismo; il secondo, detto “campo Bibbia”, è una sorta di caccia al tesoro alla scoperta dei personaggi della storia della salvezza e delle loro avventure; il terzo, il “campo Exodus”, tratta i 10 comandamenti, mentre il quarto avvicina i giovani al sacramento della cresima, con i doni dello spirito santo. L’anno scorso, come esperienza di vita cristiana, i ragazzi si sono recati con le catechiste in pellegrinaggio alla sacra sindone e al Sermig. Al percorso sono chiamati a partecipare attivamente anche i genitori, che hanno un ruolo di primo piano nei campi dei più piccoli, con attività parallele, per vivere innanzitutto il catechismo in famiglia, e continuano poi il loro cammino co incontri serali due volte al mese. Sia i giovani che i giovanissimi partecipano ad altre interessanti iniziative di volontariato come l’assistenza agli anziani della casa di riposo Maina, la ritinteggiatura degli ambienti dell’oratorio e soprattutto il “magazzino solidale” che raccoglie viveri per distribuirli a chi ne ha bisogno, rifornito a sua volta dall’ “orto solidale”, costruito dagli animatori stessi con l’aiuto dei ragazzi dell’operazione Mato Grosso, e coltivato a turno dai giovani che lo desiderano. Elena Fassio