“Il Natale 2015 ci trova preoccupati per una crisi economica non ancora risolta e intimoriti per la situazione internazionale turbata dopo i fatti di Parigi, che fanno apparire la pace sempre più precaria. In questa situazione l’augurio migliore che riesco a formulare per i credenti cristiani e per la società tutta, è quello di accogliere il messaggio del Giubileo della Misericordia: la salvezza del mondo avviene nella misericordia. Noi abitualmente immaginiamo che un mondo bello e pieno di pace sia possibile sulla base di rapporti idilliaci, mai disturbati da difetti e scorrettezze: i matrimoni rimangono saldi se le persone sono perfette, la pace sociale si fonda sull’assenza di ingiustizie e di scaltrezza da parte di tutti, la vita della Chiesa è credibile, quando gli uomini di Chiesa sono santi e infallibili … Quando poi si scopre che le persone sono limitate e difettose le illusioni crollano, lasciando spazio alla delusione e al rifiuto di realtà che si erano immaginate perfette. Un sano realismo ci avverte che persone e situazioni ideali sono una cosa molto bella, ma con un difetto radicale: semplicemente non esistono. La serenità e l’armonia si possono costruire solo accettando di convivere con le situazioni e le persone realmente esistenti, perdonando gli immancabili difetti e sperando che gli altri perdonino i nostri. In altre parole il mondo sarà vivibile solo a condizione di una misericordia reciproca, nella disponibilità a perdonarci vicendevolmente il fatto di non essere perfetti. Il Giubileo donato da Papa Francesco viene a dirci che il buon Dio ha salvato il mondo, non grazie al fatto di averlo dotato di uomini e donne impeccabili, ma accogliendo le persone nella loro realtà, con tanta misericordia. Il dono natalizio che auguro alla nostra Diocesi e a tutta la società di questo tempo è la consapevolezza realistica che il mondo sarà salvo se fondato sulla misericordia e concretamente arricchito dalle opere di misericordia, corporale e spirituale. Tra tutte segnalo, per la loro attualità, quell’opera di misericordia corporale che raccomanda di alloggiare i pellegrini e quell’opera di misericordia spirituale che invita a perdonare le offese. Talvolta sogno una società e una Chiesa capaci di alloggiare i pellegrini e perdonare le offese. Mi piacerebbe che tutti potessero fare questo sogno con me: saremmo molto vicini a una situazione di paradiso. A Natale non si tratta di sogno, ma di una storia vera, perché Gesù Bambino accoglie me e tutti i miei fratelli, disponibile a perdonarmi qualsiasi difetto, errore o peccato. E continuerà a farlo, se soltanto io sarò capace di riconoscere le mie mancanze a affidarmi alla sua misericordia. A tutti auguro la sensazione di benessere che viene offerta da questa certezza. Buon Natale a tutti, nella misericordia del Signore”. Francesco Ravinale