Il commento al Vangelo di domenica 15 settembre (Mc 8,27-35) a cura di Letizia Murzi
Pietro prese Gesù in disparte e “si mise a rimproverarlo”!
Quando l’ho letto, la mia reazione è stata come quella volta che una mia compagna delle superiori ha osato criticare il nostro professore di filosofia. Di quella poveretta non abbiamo più notizia.
E allora perché Pietro si é permesso di fare una cosa tanto irrispettosa? Sembra assurdo che un discepolo abbia osato rimproverare Gesù, per di più proprio quello che poco prima aveva affermato “Tu sei il Cristo”! A tutti noi la domanda sorge spontanea: “Caro Pietro, Lui è il Cristo, come puoi immaginare che si stia sbagliando?”
Eppure quante volte anche io ho rimproverato il Signore.
Io credo che Gesù sia il Cristo, io voglio credere in Lui! Ma nonostante questo non riesco ad affidare tutta la mia vita a Lui, sento il bisogno di conservare una parte per me, quella a cui tengo di più, quella che voglio assicurarmi che Lui non mi tolga (come se Dio volesse per dispetto togliermi le gioie della vita che lui stesso mi ha donato!). E questa è una contraddizione enorme! Perché pur di non perdere il controllo, siamo disposti a occuparci da soli della nostra vita, illusi di poter ottenere un risultato che sia migliore del disegno di Amore che il nostro Creatore ha su di noi!
Ed è proprio il Nemico che ci vuole convincere di questo, che al nostro bene possiamo pensare solo noi, che degli altri non ci si può fidare e neanche di Dio! Perché alla fine, in un modo o nell’altro, tutti ti deludono. Ma il Signore viene nella mia vita e mi ricorda che sono figlia amata, che per me ha preparato un capolavoro e che tutto quello che devo fare perchè questo avvenga è affidare tutto a Lui.