Domenica scorsa, 26 settembre, con la concelebrazione delle 18 presieduta dal Vescovo Marco e la veglia mariana di affidamento delle 21 per il Consiglio Pastorale Diocesano e i Consigli Parrocchiali, si è concluso un mese davvero intenso ed importante per il Santuario della Beata Vergine del Portone, compatrona di Asti e della Diocesi assieme a San Secondo, mese fatto di preghiere comunitarie e liturgiche e di incontri a vario titolo.
Iniziato mercoledì 1°, con la Santa Messa per la festa del Santuario presieduta dal Vescovo, la benedizione dell’olio per la lampada, che arde perennemente davanti all’antica immagine della Madonna, e il rinnovo dell’affidamento della Città e della Diocesi a Maria, è proseguito con la proposta, dal 4 al 26, della mostra interattiva “Santi della porta accanto”, modelli vicini all’esperienza quotidiana dei giovani di oggi, e con l’accoglienza, domenica 5, dell’effigie della Beata Vergine della Medaglia Miracolosa. Da venerdì 17 e fino a domenica 26 è partita poi una “speciale novena” che ha coinvolto, in un denso calendario di preghiera, tutti gli uffici pastorali, un vero affidamento alla Beata Vergine del Portone delle attività pastorali, degli incontri e di tutte le persone che, nel corso dell’anno, saranno raggiunte dalle iniziative diocesane.
Ogni giornata ha avuto come tema conduttore un “titolo Mariano” che riconduce ad una specifica invocazione alla Madonna tratta dalle Sacre Scritture o dalla venerazione popolare. Oltre alla Messa, con i Vespri, preceduta dal rosario meditato, ci sono state veglie di preghiera, una Lectio Divina e due momenti musicali. Davvero un ricco percorso spirituale che ha mostrato una nuova linfa messa in atto per rendere sempre più il Santuario della Madonna “Porta Paradisi” “casa comune”, luogo indispensabile in Diocesi, e il Vescovo Marco, intervistato, ne dà conferma.
“E’ importante, necessario – dice – che in una Diocesi ci sia almeno un Santuario per tenere viva la dimensione spirituale della nostra fede, per avere un centro che sia anima e propulsore di spiritualità, un luogo in cui si è sicuri di essere aiutati a pregare con calma, in cui si celebra l’Eucarestia in una liturgia ben fatta, senza fretta”.
E ancora: “Il Santuario deve essere un luogo in cui potersi riconciliare con il Signore senza timore né vergogne, un luogo in cui poter sostenere la devozione popolare, l’amore alla Vergine Maria., ma anche un luogo in cui questa devozione, questo aspetto, venga costantemente nutrito dalla parola di Dio, senza rischiare di diventare pura emozione o esteriorità”.
“Il Santuario della Madonna del Portone è anche il luogo in cui ogni anno iniziamo il cammino pastorale della Diocesi. Durante la novena appena conclusa, tutte le realtà diocesane sono passate in questo luogo per implorare, per il loro cammino, l’aiuto della Vergine”.
E conclude: “Come ho detto nella veglia finale della novena, andiamo a Maria per portare a Lei la nostra vita con le sue gioie, dolori e preoccupazioni. Ma da Maria non ci fermiamo. Lei stessa ci manda da Gesù invitandoci a fare “tutto quanto Egli ci dirà”.
E per il futuro vorremmo poter potenziare le possibilità di accoglienza del Santuario di iniziative legate alla spiritualità, all’incontro con la parola di Dio, alla formazione liturgica e anche a quella del canto liturgico. Infine un grazie al Rettore, don Simone Unere, che, con dedizione e impegno, sta facendo crescere questa realtà spirituale nella nostra Diocesi, e anche a tutti i volontari del Santuario che fanno vivere questa realtà. Ci sentiamo da loro davvero accolti e curati”.
Patrizia Porcellana
Approfondimenti sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 1° ottobre 2021.