Il commento al Vangelo di domenica 16 marzo, seconda domenica di Quaresima (Mt 6,7-15) a cura di Eleonora Bortot
Avete mai vissuto un momento così bello da desiderare che non finisse mai? Una serata speciale con gli amici, un viaggio mozzafiato, un’esperienza forte…ecco, Pietro, Giacomo e Giovanni vivono proprio questo sul monte della Trasfigurazione! Vede Gesù nella sua gloria, Mosè ed Elia accanto a lui, e il suo cuore esplode di gioia: “Maestro, è bello per noi essere qui!” Vorrebbero fermare il tempo, costruire tre tende e restare lì per sempre. Ma Gesù non è venuto per farci vivere un cristianesimo da “comfort zone”. La sua missione lo porta a scendere dal monte, ad andare a Gerusalemme, dove lo attende la croce. Anche noi viviamo momenti di “luce” e di entusiasmo nella fede: un ritiro, un incontro che ci tocca il cuore…ma poi arriva la fatica quotidiana, le difficoltà, il dubbio. E allora cosa facciamo?
Gesù ci mostra la luce non per farci stare comodi, ma per darci forza nel cammino, per aiutarci a non mollare quando arriva la notte e le tenebre ci avvolgono, quando tutto ci sembra perduto, con una prospettiva illuminata le circostanze difficili possono diventare ricchezza. Ci esorta ad essere luce per gli altri e a non restare fermi sulla montagna ma a scendere con lui, portando con noi la luce che abbiamo vissuto e illuminare il mondo!