“Queste settimane che ci separano dal Natale siano proprio questo camminare per vedere la salvezza che ci raggiunge. Una salvezza che può venire solo dal Signore, solo attraverso Dio che si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi”. Sono le parole del vescovo Marco Prastaro nel suo messaggio per l’Avvento.
Proprio in occasione dell’Avvento di Fraternità, che quest’anno ha come tema: “I miei occhi hanno visto la salvezza” (Cfr. Lc 2,30), Caritas Diocesana, Pastorale della Salute e Centro Missionario, hanno organizzato una serie di eventi affinché il messaggio del vescovo possa trovare una sua concreta attuazione.
Si comincia sabato 4 dicembre, alle 20, al Foyer delle Famiglie di via Milliavacca con una cena solidale organizzata da Caritas e Movimento dei Focolarini. Si potrà gustare un menù tipico dell’Iraq preparato dalla famiglia di Mosul accolta con l’ultimo corridoio umanitario a maggio. Il numero di posti è limitato a 60 ed è obbligatorio essere muniti di green pass. Per prenotazioni scrivere acaritasasti@gmail.com.
Lunedì 6 dicembre, alle 21: spazio alla Scuola Popolare, nel salone parrocchiale di N.S. di Lourdes con una tavola rotonda dal tema “Inclusione e coesione sociale e Pnrr. Quali opportunità per le fasce più deboli?”. Beppe Amico, direttore della Caritas Diocesana dialogherà con Francesco Marsico, coordinatore esecutivo dell’Alleanza contro la povertà e membro del Forum disuguaglianze e diversità. L’incontro potrà essere seguito anche collegandosi al seguente link: https://bit.ly/2Z8PdbM
Lunedì 13 dicembre: ascolto della Parola, in continuità con la lectio divina del mese di settembre, Laura Verrani, docente di formazione biblica all’istituto di Musica e Liturgia dell’Arcidiocesi di Torino, condurrà un approfondimento del rapporto tra credente e i poveri alla luce del testo di Luca 16,19-31. L’appuntamento è alle 20.30 sulla piattaforma Meet – link d’accesso:https://meet.google.com/evx-goos-wqm
A margine di questi eventi anche quest’anno ci sarà la consegna a domicilio del Pranzo di Natale alle famiglie segnalate dalla Caritas diocesana. Chi vuole collaborare o contribuire può scrivere acaritasasti@gmail.com
Da segnalare con particolare attenzione la colletta per vaccinare la popolazione africana del Sud Sudan dal covid come dettagliato nella scheda allegata per avere qualche notizia in più.
“La pandemia ha creato un’emergenza a livello mondiale che sembra non essere ancora giunta a termine: tutti i Paesi sono stati colpiti dal virus nei continenti più disagiati i servizi sanitari sono al collasso – spiegano gli organizzatori -. Vaccinare la popolazione africana rappresenta un atto di solidarietà e di sicurezza per tutti, anche per noi: solo così riusciremo a interrompere la diffusione del virus e delle sue varianti”.
Come ha sottolineato papa Francesco nell’enciclica “Fratelli Tutti” “la pandemia ci ha ricordato che nessuno si salva da solo. Ci si può salvare unicamente insieme”.
Chi volesse sostenere il progetto realizzato con il supporto tecnico-operativo di Medici con l’Africa Cuamm può farlo attraverso un bonifico bancario a favore della Caritas Diocesana di Asti, Iban IT17S0623010320000046398437, causale Avvento/Natale 2021 alla Banca Cariparma di corso Alfieri 213, Asti.
Per maggiori informazioni www.diocesiasti.it.
Una colletta per vaccinare la popolazione africana dal covid, qualche notizia in più
Il governo del Sud Sudan, già funestato da carestie e problemi sociopolitici, ha chiesto aiuto alle organizzazioni di volontariato che operano sul territorio per somministrare le dosi vaccinali alla sua popolazione, in particolare all’Ong Medici con l’Africa CUAMM, che è presente nel Sud Sudan dal 2006 e opera in varie realtà del continente africano.
Le donazioni raccolte con la Campagna voluta dalla Diocesi di Asti per un Avvento di Fraternità andranno a sostenere il progetto di vaccinazione del CUAMM per il Sud Sudan contribuendo a:
- erogare le vaccinazioni: sostenere i costi dei materiali consumabili legati all’attività di vaccinazione (ad esempio: aghi e siringhe monouso, cotone e disinfettante, mascherine, camici e guanti, allestimento di strutture temporanee per consentire l’attività di vaccinazione anche in luoghi remoti);
- ridurre le distanze: supportare i costi di trasporto, stoccaggio e refrigerazione delle dosi vaccinali a disposizione affinché giungano anche nei villaggi periferici del Sud Sudan integri e non alterati dal calore (ad esempio: cool box e strumenti di refrigerazione, carburante per percorrere le lunghe distanze tra un villaggio e l’altro, costi legati alla manutenzione e all’utilizzo dei mezzi di trasporto).
«Noi siamo nati – ci ricorda il Vescovo nel suo messaggio – nella parte “fortunata” del mondo. In questo tempo difficile della pandemia non abbiamo problemi ad accedere ai vaccini. Vogliamo quindi aiutare una realtà, nel Sud Sudan, la nazione più giovane dell’Africa ed una delle più povere al mondo, a far sì che i vaccini – a dire il vero pochi – a disposizione di quello Stato possano comunque raggiungere le persone nelle zone remote ed essere usati per il bene di molti. Facciamo in modo che anche in quell’angolo sofferente della terra si possa dire “abbiamo visto la salvezza”».