Il 30 maggio, alle 18, nel Santuario di San Giuseppe, in Asti, con una solenne Concelebrazione Eucaristica riviviamo la festa liturgica del Santo Marello.
“E’ un momento significativo per noi Oblati – dicono gli organizzatori – per i Collaboratori Laici Giuseppini-Marelliani e per gli “amici del Santuario” trovarci insieme a pregare davanti all’urna di san Giuseppe Marello vera perla di Vescovo che, dal 25 novembre 2001, lo veneriamo Santo. Parlare del Marello, far conoscere il Marello, è un servizio prezioso non soltanto alla nostra Congregazione, ma è un servizio che diventa dono alla chiesa, alla società, all’opera dello Spirito Santo. Oggi c’è urgente e drammatico bisogno di modelli a cui ispirarsi. E Mons. Marello è un grande modello: attuale, autentico, per varie categorie di persone: Sacerdoti, Vescovi, Missionari, anime ansiose di spiritualità, spiriti contemplativi e uomini di azione. E come si addice agli uomini grandi (ed i santi sono sempre uomini grandi), Mons. Marello, che pure ebbe una vita così breve (51 anni, 5 mesi, 5 giorni), e che operò solo in Asti e ad Acqui, appartiene OGGI a tutti i tempi e a tutti i luoghi. Esso appartiene a pieno diritto al Piemonte, all’Italia tutta, come appartiene alle Filippine (1915), al Brasile (1919), alla Pennsylvania e California ( 1929), al Perù e alla Bolivia(1948), al Messico (1951), alla Polonia (1980), all’India ( 1982), alla Nigeria (1990), al Mozambico, possiamo dire, con un po’ di enfasi, che il Marello appartiene al mondo intero. Dove c’è un Oblato di san Giuseppe lì c’è il Marello.