“In riferimento alle note recenti vicende relative all’Israt, ritengo di portare il mio contributo come presidente della Provincia di Asti.
Negli anni ho molto apprezzato l’operato dell’Israt, improntato a profonda professionalità ed equilibrio; ritengo non si possa infatti prescindere dallo studio e dalla divulgazione di pagine di storia locale, per quanto talvolta divisive, sempre fondamentali per la comprensione del presente e per la costruzione di un futuro improntato alla convivenza civile ed alla cittadinanza attiva e consapevole.
L’indebolimento delle Province e i vincoli imposti dal Piano di rientro finanziario hanno imposto nel 2014 all’allora Commissario Straordinario Ardia una riduzione del contributo a soli 4.800 euro, pari al vitalizio riconosciuto dallo Stato per la Medaglia d’Oro al valor Militare per la Resistenza, di cui l’Ente può fregiarsi dal 1997; per legge, nelle attuali condizioni finanziarie – che auspichiamo vengano presto superate da una legislazione più lungimirante – la Provincia non può incrementare la propria partecipazione in questo come in altri Istituti del territorio, pur riconoscendo il grande valore del loro operato.
Non volendo interferire con la discussione che ha interessato il Consiglio della Città di Asti, ho più volte incontrato il direttore Mario Renosio, in forma riservata in attesa scemassero le polemiche e poter offrire un contributo concreto alla piena operatività dell’Istituto. Ho dunque concordato, nelle scorse settimane, una nota a mia firma e del Presidente Forno, diramata in data odierna ai Sindaci del Comuni non consorziati con l’Israt, al fine di invitarli ad aderire, anche a testimonianza del contributo offerto dai paesi astigiani per la costruzione di uno Stato libero, democratico e indipendente”.
Paolo Lanfranco, presidente della Provincia di Asti