“Approdano finalmente in Consiglio Regionale la Legge Finanziaria ed il Bilancio 2013. L’approvazione doveva avvenire entro dicembre 2012, ed era stata ottimisticamente rinviata, insieme al Bilancio Previsionale, di solo un mese. Dunque un provvedimento “sofferto” e che farà soffrire i piemontesi, mettendo nuovamente le mani nelle loro tasche. Secondo l’emendamento dell’Assessore, nel 2014 ci sarà un aumento dell’addizionale Irpef su tutti gli scaglioni da un +0,4% ad un +1,1%. Ma, se il Piano di Rientro della Sanità non dovesse essere accettato a Roma, potrebbe aumentare già quest’anno. O almeno così minaccia l’Assessore Pichetto. Che Pd e Pdl si spendano presso il nuovo Governo delle “grandi alleanze” per far comprendere bene la situazione del Piemonte: non si può rientrare del debito in uno-due anni, ma serve un piano di medio-lungo periodo. E si lavori per togliere l’aumento di addizionale sulle famiglie a più basso reddito, magari estendendo le esenzioni nazionali. Questo proporrò tramite i nostri parlamentari. E’ impensabile, ad esempio, imporre alle aziende di trasporto pubblico locale, tagli di 90 milioni di euro a metà anno. Questo significa una sola cosa, chiusura: andando avanti di questo passo ad agosto non ci saranno più corse dei bus. Questa situazione avrà ricadute, peraltro pesantissime in un momento di crisi, non solo sui cittadini, ma anche sul turismo, incidendo sulla mobilità delle persone che arrivano nel nostro territorio senza un mezzo proprio. Il piano di riorganizzazione del TPL, con cui poter usare 150 milioni di € di fondi FSC, deve partire dal 2014, dopo adeguata concertazione con i territori. Paradossale la situazione se pensiamo alle infrastrutture: lasciamo morire quelle esistenti e investiamo in nuove, ad alto costo, con scarsa ricaduta sui servizi per i cittadini, perdendo i servizi utili. Non solo il TAV, ma anche il tunnel ferroviario sotto Corso Grosseto dal costo di almeno 180 milioni di euro. Occorre rivalutare le priorità, ma evitando di ridurre il dialogo ad un confronto tra assessori: bisogna ascoltare le esigenze dei cittadini, interloquendo con i comitati e con chi fa proposte sul territorio. Così si possono reperire le risorse per i servizi minimi. Infine, la Giunta Cota receda dall’ipotesi di dismettere gli ospedali nel Fondo Immobiliare Sanitario, soluzione che non comporterebbe nessun risparmio e che è già stata bocciata dalla Corte dei Conti con il caso del Lazio. Venga chiarito già in questa Finanziaria, per tranquillizzare i piemontesi. Le opposizioni presenteranno le loro proposte di miglioramento: auspico che non vengano utilizzati strumenti regolamentari di contingentamento dei tempi che dimostrerebbero solo la debolezza di una maggioranza che fa appello alla forza dei numeri e non delle proprie idee. Quattro mesi di cincischio, e ora si vorrebbe giungere all’approvazione in due giorni?” Davide Bono, capogruppo MoVimento 5 Stelle Regione Piemonte