Ricordiamo bene di quella volta che il sindaco Rasero si era definito “ponte di Corso Savona Centrico” oppure di quando aveva detto di poter condividere quasi la totalità della dichiarazione di emergenza climatica: alla luce di queste affermazioni non sarà difficile per l’Amministrazione salvare i platani. 

Riteniamo assurdo che, in un progetto sventolato come riqualificazione su cui ci sarebbe già tanto da dire visto che non è stata considerata la specificità dell’edificio e che si farà posto all’ennesimo centro commerciale in un quartiere di attività al dettaglio, vengano abbattuti sette platani monumentali. 

Gli alberi in questione sono fondamentali sia da un punto di vista paesaggistico sia monumentale per una delle città più inquinate d’Italia.

Abbiamo quindi ritenuto opportuno segnalare il tutto alla Sovrintendenza dei beni paesaggistici e ambientali, in quanto pensiamo che il suddetto l’organo debba esprimersi a riguardo. 

Riteniamo inoltre sacrosanto costruire la pista ciclabile ma, allo stesso tempo, pensiamo che possa benissimo essere fatta senza l’abbattimento delle piante, sfruttando l’area della demolizione. 

Non è infatti più semplice spostare di poco un pezzo di ciclabile ancora da costruire rispetto all’ipotesi fantascientifica dell’Assessore Amasio che “ha espresso rammarico per la potenziale perdita degli alberi e ha proposto di esplorare la possibilità di spostarli”?

Invece che abbattere gli alberi e trattare la zona dell’ex Mulino come un’isola a sé pensiamo a come usare gli oneri di urbanizzazione per affrontare le problematiche del quartiere.

A pochi passi dal vecchio Mulino esistono situazioni di degrado abitativo non affrontate. Un esempio ne è il problema delle Case Popolari comunali di Via Gancia con una palazzina chiusa e sgombrata da oltre 2 anni, compresi alcuni possidenti di alloggi ai quali viene negata la proprietà. È possibile utilizzare parte degli oneri di urbanizzazione del vecchio Mulino per risanare questa e altre situazioni? E, di conseguenza, come saranno utilizzati gli oneri, quali servizi per gli abitanti del quartiere: manutenzione delle aree verdi, migliore dislocazione della fallimentare raccolta verticale dei rifiuti, rifacimenti dei marciapiedi ammalorati, verifica e controllo dell’illuminazione pubblica, ripristino della segnaletica ove mancante, interventi nelle are verdi del Tanaro? Non vorremmo che chi insedia il nuovo super mercato risolvesse la situazione degli oneri limitandosi allo spostamento e ricostruzione della rotonda al fondo di C. Savona.

Mauro Bosia e Vittoria Briccarello