“Abbiamo letto della giusta opposizione dei sindaci alla chiusura dei tribunali piemontesi di Alba, Mondovì, Saluzzo, Pinerolo, Chivasso, Acqui Terme, Casale Monferrato e Tortona. In merito alle affermazioni del Presidente Cota, ci spiace rilevare l’ennesimo uso politico strumentale. Non è una questione di Nord contro Sud Italia (in alcune regioni del sud Italia alcuni tribunali sarebbero stati risparmiati per via della maggiore lotta alla criminalità organizzata, criminalità che, come hanno dimostrato le ultime indagini della Dia, abbonda anche qui), ma di riforme giuste o sbagliate. Questa è un’altra riforma sbagliata, sbagliata per i costi diretti e indiretti che comporta. Diretti, perché dallo studio dei Presidenti dei Tribunali si evince che non vi sarà nessun risparmio, in quanto saranno necessari lavori di adeguamento e addirittura apertura di nuove sedi distaccate nelle città sedi dei Tribunali residui. Ad esempio a Cuneo, ad Asti, ad Alessandria, forse anche a Torino. Per tacere delle ricadute sull’efficacia, con l’ulteriore concentrazione di servizi nei capoluoghi e l’ulteriore marginalizzazione e desertificazione del territorio provinciale, con diminuzione dell’accessibilità alla Giustizia degli individui più fragili e quindi già in ogni senso più deboli. La riforma va quindi stoppata completamente, e non selettivamente, e ripensata per portare a veri benefici e non solo a presunte spending review mediatiche”. Fabiana Dadone – Deputata M5S Alberto Airola – Senatore M5s Davide Bono – Capogruppo M5S Regione Piemonte