“Nei giorni scorsi si è purtroppo avuta la notizia che, a parte uno sparuto gruppo di ambientalisti estremisti, nessuno ad Asti avrebbe voluto sentire: la pista da motocross di Valmanera non riaprirà mai più. Nonostante gli immani sforzi profusi dai proprietari e dai gestori, nonostante oltre 1.600 firme raccolte in un solo giorno tra la popolazione astigiana, nonostante una VIA (valutazione di impatto ambientale) con esito favorevole, nonostante ripetute rassicurazione da parte degli esponenti del partito di maggioranza nelle giunte del Consiglio Comunale, del Consiglio Provinciale e del Consiglio Regionale riguardo ad un esito favorevole della pratica, la Conferenza di Pianificazione, con il voto favorevole del Comune e quelli contrari di Provincia e Regione, ha bocciato la Variante Strutturale per la regolarizzazione urbanistica della pista. Alle prime rimostranze immediatamente successive al diffondersi della notizia, alcuni esponenti del PD si sono prontamente giustificati dicendo che si tratta di una decisione presa da tecnici e che quindi loro sono esenti da colpe. É quanto meno da ingenui pensare che le linee guida politiche non abbiano avuto nessuna influenza sul lavoro e sulle decisioni dei tecnici, cosa che se così fosse, sarebbe se possibile ancora più grave, in quanto renderebbe palese la non collaborazione per arrivare al tanto agognato si definitivo da parte di Comune, Provincia (che ricordo, anche se non avrebbe potuto, essere stata presieduta dallo stesso Sindaco di Asti fino a qualche settimana fa) e Regione, anche perché è bene ricordarlo, la legge non vieta la coabitazione di un SIC con una pista da motocross e la pista esiste da ben prima dell’istituzione del SIC. Casomai l’anomalia c’è stata al momento dell’istituzione del SIC, inglobando in esso una porzione della pista di motocross, cosa che, non essendo all’epoca ricoperta dalla vegetazione tipica dell’area circostante e del SIC ormai già da diversi anni, suona quanto meno strana e con il senno di poi, non può che far pensare che quella fu una mossa studiata preventivamente per avere una sorta di cavallo di Troia da usare per fare la guerra al campo da cross, guerra che puntualmente iniziò subito dopo. Tornando a quanto accaduto nei giorni scorsi, l’impressione chiara e netta è che ci siano gravi responsabilità politiche da parte del PD, dato che un proprio consigliere comunale è anche membro della nota associazione ambientalista che ha sempre promosso le azioni contro il crossodromo, nonché uno dei principali oppositori della pista e che questo abbia portato ad una sorta di doppio gioco da parte del PD, dove il Comune per salvare la faccia al Sindaco e al suo vice ha votato a favore, facendo fare la parte dei cattivi a Provincia e Regione. Oltre alla speranza che adesso che gli ultras ambientalisti astigiani hanno vinto la propria battaglia contro l’odiata pista da cross non facciano cadere l’area in questione in uno stato di degrado pari all’altro SIC presente nel comune di Asti, quello “Stagni di Belangero”, uno dei tratti del corso del Tanaro più degradati in assoluto (state certi che su questo vigileremo e saremo pronti a denunciare all’opinione pubblica eventuali situazioni di degrado all’interno del SIC), c’è anche il sogno di vedere questi signori che hanno privato Asti e gli astigiani del suo unico impianto sportivo di caratura mondiale, andare a protestare davanti al campo ROM di Via Guerra, dato che un solo rogo di plastica inquina ben più di dieci anni di attività della pista di motocross. Purtroppo, grazie a pochi, ad Asti non avremo più i crossisti che dopo aver lavorato tutta la settimana partivano con macchina e carrello per venire a fare sport ad Asti, non avremo più i campioni del mondo che venivano ad allenarsi ad Asti, non avremo più il lustro di una gara del Campionato del Mondo trasmessa in Eurovisione da Asti, non avremo più il turismo, il lavoro (e di questi tempi…) e il commercio indotti dalla pista di motocross, i bambini astigiani non avranno più una scuola di sport qual è il motocross, dove al posto di insultarsi e non solo come nel calcio, i tifosi di tutti i piloti, pur tifando per il proprio beniamino, applaudono anche gli altri piloti, commentano, chiacchierano e fanno amicizia con i tifosi “avversari”. Resteranno solo splendidi ricordi di quella che è stata questa magnifica pista e il grido forte vergogna, vergogna, vergogna rivolto a tutti quelli che in questi anni si sono prodigati per farla chiudere. Il sindaco Brignolo ne deve rispondere alla cittadinanza e vista la magra figura fatta, se ha un briciolo di orgoglio, si deve dimettere”. Pierluigi Dezzani, membro del Direttivo Provinciale Lega Nord Asti