“In data odierna, Fp Cgil e Uil Fpl, hanno trasmesso, come votato all’unanimità dall’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Provincia di Asti il 18 luglio una lettera al commissario straordinario Alberto Ardia contenente la diffida a procedere con la riduzione del fondo per la contrattazione integrativa. Le OO.SS. sostengono, infatti, che ai sensi del vigente Ccnl e norme di settore, i contratti decentrati sono costituiti da due parti: da una parte di “risorse eventuali e variabili” che può variare di anno in anno e da una parte “fissa” costituita da “risorse certe, stabili, continue”, storicizzate anche per gli anni futuri che non può essere ridotta per far quadrare il Bilancio della Provincia in forte sofferenza per i tagli ai trasferimenti da parte dello Stato e della Regione (oltre 27 ml) e le economie derivanti dalla spending review (oltre 7.5 ml) che stanno mettendo in discussione il funzionamento dell’Ente. Seppur, quindi, non convinte della necessità della loro riduzione (in un momento di conferma del blocco dei contratti da ormai quattro anni, 80 mila euro sono comunque molto importanti!), Fp Cgil e UIl Fpl sostengono che le risorse facenti parte del Fondo variabile sono le uniche a discrezione dell’Ente mentre le risorse c.d. “fisse” comprendenti, tra le altre gli incrementi per processi di decentramento e trasferimento di funzioni (art. 15 c. 3 CCNL 98-‐01 ad es.), non possono essere ridotte o decurtate. Ciò premesso, le OO.SS. ritengono che un’eventuale riduzione del Fondo stabile da parte del Commissario, stimata in 246.648 euro, rappresenterebbe un atto illegittimo, non giustificabile da alcuna norma di “finanza pubblica” e indicherebbe una palese violazione dei ccnl e, qualora posto in essere, non potrà che dar corso a tutte le azioni, in sede sindacale e giudiziaria, più opportune. Cgil e Uil, si augurano che il commissario straordinario non proceda in tal senso, se ciò non fosse alle OO.SS. non rimarrebbe che indire lo stato di agitazione del personale con successivo eventuale sciopero oltre che l’eventuale proposizione di ricorso ex art. 28 L. 300/70, in quanto tali decisioni, se assunte, renderebbe del tutto nulla ogni contrattazione e costituirebbero un precedente negativo anche per le altre province”. Fp Cgil e Uil Fpl di Asti