Il sindacato delle professioni sanitarie Nursind Piemonte ha scritto una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Piemonte Albero Cirio e al neo assessore alla Sanità Federico Riboldi
Illustrissimo Presidente, egregio Assessore, nell’augurarvi buon lavoro per la legislatura appena iniziata e in attesa di un primo incontro dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno, con la presente, intendiamo manifestare quelle che secondo la nostra organizzazione sono le urgenze da affrontare e gli interventi da attuare per dare risposte ad alcune delle più importanti criticità cui siamo destinati ad andare incontro.
E’ certificato da dati inconfutabili che nei prossimi cinque anni il nostro servizio sanitario regionale perderà migliaia di infermieri per raggiunti limiti di età, senza che gli stessi potranno essere sostituiti da nuove leve. Condizione questa che si palesa nel preoccupante e insufficiente numero di studenti che termineranno il percorso di studi nei prossimi anni, nonché il costante calo di iscrizioni ai corsi di laurea, senza dimenticare un numero cospicuo di colleghi che decide di lasciare anticipatamente la professione, alcune centinaia nella nostra regione negli ultimi due anni.
Il problema pertanto non sarà più solo quello di avere risorse economiche per potere assumere nuovi infermieri ma sarà quello di non trovarli come di fatto già oggi inizia a palesarsi in maniera importante.
Ci troveremo di fronte ad una vera e propria emergenza che non solo potrebbe compromettere le riforme di cui abbiamo necessità ma addirittura incidere negativamente sui servizi attuali e peggiorare le condizioni di lavoro in diversi ambiti del servizio sanitario pubblico ma non solo.
A tale proposito, auspichiamo che non si perda ulteriore tempo e consapevoli delle difficoltà dovute anche a una limitata visione di carattere nazionale, chiediamola costituzione di una unità di crisi o una commissione straordinaria regionale per l’emergenza infermieri.
Chiediamo, in un sistema dove bisognerà anche combattere tra regioni, che possano essere messein atto politiche attrattive, incentivanti e valorizzanti, oltre che organizzative.
E’ evidente che contestualmente sarà necessario monitorare la situazione degli organici e delle assunzioni nelle aziende sanitarie regionali, oltre ad eventuali criticità che inevitabilmente potranno verificarsi, ed è pertanto importante continuare con il lavoro dell’osservatorio regionale in materia di risorse umane.
Desideriamo sottolineare ancora una volta come sia importante ed indispensabile garantire politiche omogenee in tutte le aziende sanitarie del territorio regionale. Purtroppo, assistiamo spesso a comportamenti difformi in materia di programmazione, organizzazione, applicazioni delle norme nazionali, nonché degli accordi sindacali regionali e delle linee di indirizzo in tale ambito che determinano difficoltà non di poco conto per i servizi ma anche per i dipendenti.
Chiediamo che ci si doti di strumenti operativi chiari ed efficaci, di controllo e di supporto, oltre che di gestione e di verifica, con la possibilità di monitorare costantemente lo stato delle criticità evidenziate che incidono negativamente su diversi aspetti. Chiediamo un assessorato più forte, più incisivo e più presente, capace di dare risposte in tal senso.
L’infermiere è la risorsa professionale fondamentale per dare luogo alla riforma territoriale, senza gli infermieri, le cot, le case e gli ospedali di comunità non vedrebbero la luce, come allo stesso tempo, sono altrettanto necessari per il potenziamento dell’assistenza domiciliare. Ovviamente, non sono gli unici attori ma sono quelli che più di tutti credono e auspicano nel cambiamento poiché consapevoli di poter di essere in grado di dare risposte ai bisogni di salute dei cittadini e contestualmente anche le condizioni di lavoro intra ed extraospedaliera.
A questo proposito spiace far notare una poca attenzione nel coinvolgimento del sindacato in tal senso nel condividere scelte e percorsi, sulle quali poi restano da affrontare criticità che inevitabilmente si susseguano in ambito aziendale.
Più volte ci siamo fatti portavoce delle difficoltà in cui versano i nostri pronto soccorso e i servizi dell’emergenza territoriale ma di conseguenza anche i reparti di degenza che il più delle volte denotano carenze importanti per fornire cure adeguate. La nota mancanza di risposte sul territorio, la carenza di posti letto determinata anche dalle difficoltà alle dimissioni ne sono la causa, Un cane che si morde la coda. Abbiamo assistito a scelte frettolose e non condivise con il sindacato in tale ambito che necessitano di essere riviste che hanno generato confusione e inapplicabilità.
Tavoli annunciati e mai avviati che necessitano di essere ripresi.
Non terminano certo qua i problemi, ovviamente non dimentichiamo le liste di attesa dove la criticità non è solo risolvere i tempi della prima visita ma anche quella della visita di controllo seguente, la diagnostica prescritta e il percorso terapeutico. Gli infermieri messi nelle condizioni possono fare la loro parte.
Non dimentichiamo neanche la drammatica situazione delle rsa con livelli di carenza di personale che possono essere definiti pericolosi in molti casi.
In conclusione, auspichiamo di poter affrontare quanto prima i temi evidenzianti, un percorso in grado di trovare risposte e soluzioni. Ci aspettiamo un cambio di passo che affronti realmente la questione infermieristica in tutti i suoi aspetti, dalla valorizzazione del ruolo, al riconoscimento , alle condizioni di lavoro.
Buonlavoro NurSindPiemonte