“Nella speranza che l’affossamento del carrozzone delle “Federazioni Sanitarie” volute dall’ex Assessore Monferrino e da Cota avvenga rapidamente, auspichiamo che al più presto la ASL di Asti riveda, venendo meno la Centrale Acquisti della Federazione Asti Alessandria, la propria politica relativamente alla gestione della mensa ospedaliera. Come è stato giustamente denunciato da Coldiretti e dal Consorzio Terre di Qualità la rinuncia al Km. Zero da parte della ASL comporta un grave danno per l’economia astigiana che perde la fornitura al Cardinal Massaia dei prodotti ortofrutticoli, della carne e dei latticini. A fronte di tale danno non corrisponde alcun beneficio economico che, sempre secondo Coldiretti, al contrario, comporta un incremento dei costi per prodotti acquistati da altre parti del 15%. Già queste considerazioni sarebbero più che sufficienti per rivedere quanto assurdamente deciso ma tali ragionamenti non possono prescindere dagli aspetti prettamente nutrizionali e sanitari. Infatti è l’Associazione Italiana di Dietetica che ci dice come una “buona ristorazione” in ospedale concorra in modo fondamentale al miglioramento della salute e alla guarigione più rapida dei degenti. E’ dimostrato, dati nazionali, che il 70% dei degenti soffra nei nosocomi italiani di bassa qualità della ristorazione, che, unendosi all’incidenza patologica, comporta addirittura, in molti casi, una perdita di peso e maggiori difficoltà nella ripresa. Quando il “Km. Zero” venne introdotto al Cardinal Massaia l’incidenza degli scarti della mensa passò dal 40% a meno del 20%. Infine, sempre da dati nazionali, l’Associazione di dietetica ci dice che la cattiva ristorazione, comporta un incremento delle degenze del 30 – 40%. Si tratta dell’ennesima dimostrazione, se ancora ve ne fosse bisogno, che politiche economiche recessive e tagli indiscriminati, non portano risparmi ma, al contrario, portano costi diversi e gravi problemi sociali. I costi delle degenze sono noti così come sono noti i continui tagli di posti letto posti in essere dalla Giunta Cota; se una buona nutrizione consente degenze più rapide e maggiore salute pensiamo che sia interesse di tutti ripristinare “ quella buona mensa del Massaia” che ha fatto conoscere il nostro Ospedale in Italia ed anche in giro per il mondo. Se questo non avverrà, in fretta, sarà nostra cura informare tutti quegli organi di informazione, a cominciare da REPORT di Milena Gabanelli, che così ampio risalto avevano dato all’iniziativa dell’Asl Astigiana”. Giovanni Pensabene